Ci sarà una Moschea a Piazza S. Marco

Recensioni Vito Tripi

di Vito Tripi

Multiculturalismo, interculturalismo...belle parole di cui, spesso, la gente si riempie la bocca senza comprenderne a pieno il significato forse unicamente perché fa tendenza o suona bene. L'Italia è un paese laico a maggioranza cattolica, ma alle volte verrebbe da chiedersi cosa accadrebbe se gli islamici presenti nel nostro territorio si unissero in un partito, chiamato il Partito della Verità, ed iniziassero a fare pressione politica? E cosa succederebbe se la minoranza rumorosa iniziasse a prevalere su una maggioranza silenziosa, buonista e fondamentalmente indolente? Questi e altri interrogativi si pone Pierfrancesco Prosperi nel suo libro La Moschea di San Marco edito dalla Bietti. Prosperi autore prolifico e poliedrico, grande firma della letteratura di genere, ci porta in un futuro non troppo lontano, il 2015, in un mondo in cui il conflitto tra Occidente e Islam e quanto mai caldo a causa della scriteriata politica estera degli States, ed in cui l'Italia si trova a fare da spartiacque. Tante sono le storie che si intrecciano, quella del commissario fiorentino Visconti, della coppia di giornalisti  RAI Michele e Daniela, del Prof Senziani e tanti altri che assistono semi-impotenti alla trasformazione del nostro paese in una Repubblica Islamica. Un libro quanto mai interessante, anche se a tratti inquietante, ma che non vuole essere un manifesto ideologico, lo stesso autore lo scrive in una piccola premessa, ma semplicemente un'opera di fantasia lungi dalla realtà...almeno così speriamo! Abbiamo parlato con l'autore soffermandoci sulle figure di alcuni personaggi per meglio comprendere l'essenza del libro.

Possiamo definire il suo libro una distopia o un'ucronia?

Direi senz'altro una distopia, dato che l'ucronia di norma rappresenta un mondo che avrebbe potuto essere e non è stato, mentre la distopia rappresenta l’inverso dell’utopia, cioè un mondo futuro in cui tutto è andato (cioè andrà) male. La moschea di San Marco sarebbe un’ucronia se descrivesse una Italia del 2011 sotto il potere islamico, cosa che sappiamo non essere; invece – purtroppo – è una distopia perché rivolta al futuro, cioè a una situazione che, pur se fortunatamente improbabile, è comunque tuttora possibile.


Passiamo ai personaggi cominciamo col Prof. Senziani, che non può definirsi un ignorante, ma che è l'anima critica verso il buonismo dei free radical chic

Senziani è tutt'altro che un ignorante. Brusco nei modi, maleducato se vogliamo, rappresenta quella minoranza/maggioranza 'politically incorrect' che cerca di contrastare l'andazzo intellettuale corrente, ovvero l’appiattimento sulle posizioni buoniste e aperturiste nei confronti dei musulmani. Significativo è il parallelo che egli fa con la stagione degli anni Settanta, quando la minoranza intellettuale di sinistra egemonizzava il dibattito culturale e occupava le posizioni dominanti nella letteratura, nel cinema, nell’arte. E tutti gli altri, pur non condividendo, si adeguavano.


L'onorevole Dal Maso rappresenta un pò il doppiaggio della politica diviso tra un riformismo di facciata e un'islamofobia di fondo

Dal Maso è un personaggio a tutto tondo, che ai miei occhi simboleggia il classico politico ruspante venuto dalla provincia, lontano discendente del Peppone di Guareschi, che mal sopporta i giochi di potere romani del suo partito, pronto a patti inconfessabili con gli avversari, e sotto sotto rimanderebbe a casa buona parte degli immigrati; posizione ‘eretica’ implementata in lui dal dolore di vedere il figlio architetto irrimediabilmente conquistato alla causa musulmana.

 

Michele e Daniela rappresentano due modi differenti di affrontare la crisi incombente con dei risvolti quanto mai tragici

Anche questi due personaggi incarnano posizioni tipiche: lui tende a minimizzare il pericolo islamico incombente, a credere che tutto alla fine si accomoderà, all’italiana (e pagherà con la vita questa sua iniziale sottovalutazione) mentre Daniela, che è una combattente nata, diretta discendente delle suffragette e delle ‘Udìne d’assalto’ ormai pensionate e ammutolite, si batterà come una tigre contro i soprusi dei futuri padroni d’Italia, soprattutto si batterà per i diritti delle donne (e ne ‘La Casa dell’Islam’ la sua resistenza al potere musulmano toccherà vette di una violenza inaudita).

 

In ultimo il Maestro Sufi Schimmel e l'agente Habib sono il volto dell'Islam moderato e conciliante

Secondo alcune critiche ho dipinto i musulmani con tinte tutte negative, mostrando solo malfattori e congiurati. Essendo un romanzo a tesi, un libro di denuncia, non aveva evidentemente senso dal punto di vista narrativo mostrare i vari milioni di musulmani ‘per bene’ che risiedono in Italia; sappiamo che ci sono ma non fanno notizia. Mentre Habib è un personaggio ‘funzionale’ alla trama gialla, in quanto elemento infiltrato tra gli immigrati africani, il maestro Sufi (che mi è costato una certa ricerca sul campo, perché l’universo sufi è molto complesso quanto poco conosciuto) l’ho utilizzato per rappresentare uno dei maggiori problemi del mondo islamico: le divisioni e le lotte fra le varie fazioni, sètte, etnie eccetera. Sunniti contro sciiti, e poi salafiti, kharigiti, talebani e via dicendo. Sappiamo che bin Laden non intendeva tanto abbattere il potere americano quanto conquistare i Paesi arabi moderati, e che la guerra Irak-Iran è costata milioni di morti. Molto del nostro futuro dipenderà da quale sarà la componente del mondo arabo a prevalere.

 

TITOLO: La Moschea di San Marco

AUTORE: Pierfrancesco Prosperi

EDITORE: Bietti

GENERE: Distopia

PAG: 322

PREZZO: € 20,00

Vito Tripi
Vito Tripi
Vito Tripi collabora con l’Agenzia Stampa Deigma Comunicazioni specializzata in uffici stampa culturali, religiosi, sociali e tecnico-scentifici, con le Riviste “Charta Minuta” e “Storia del ‘900” “L’idea il giornale di pensiero” Dal settembre 2007 è opinionista cinematografico per l’emittente TeleVita nel programma “Lungometraggio” Ha curato la Rubrica Cinema e Libri per il periodico on-line www.nannimagazine.it Cura la Rubrica d’arte “Gallerie Romane” per la radio Vaticana nel programma “Attualità della Chiesa di Roma” Cura la Rubrica Arte&Libri per il mensile “Il Giornale del Lazio” Curatore della manifestazione letteraria “Genius Loci” presso la Facoltà di Lettere dell’Università di Tor Verga

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