Ogni gabbia proietta un ombra ed ogni ombra è una via di fuga.
Stamattina le trasmissioni nella testa riprendono dopo una intensa e noiosa pausa pubblicitaria.
Una luce accesa.
Una porta chiusa.
L’invalicabile voragine di uno specchio aperto.
Io.
I miei pensieri.

D:Avvicinati e non temere. Ho solo il desiderio di sussurrarti qualcosa all’orecchio.”
G: Chi sei?
D: Sono il riflesso di quello che eri. Una discutibile simmetria proiettata in un altro dove, nello stesso medesimo quando.”
G: Sei sposato?”
D: No, ma anche io ho amato, odiato e poi dimenticato.”
G: Allora perchè indossi una fede?”
D: "Non è mia."
G: "Ed a chi apparterrebbe?"
D: "L’ho rubata ad un pensiero, prima che diventasse un ricordo."
G: "Sembra l’inizio di una bella storia da raccontare."
D: "È solo una storia. Senza valore. Io valgo di più. Il mio tempo vale di più. Più del prezzo che qualcuno decise di valutarmi. Quel prezzo che comunque non sarebbe mai stato pagato."
G: "Fammi vedere la tua schiena?"
D: "Non mi è concesso mostrare il mio mondo senza guardarti negli occhi amico mio ed anche tu cominceresti a sudare allucinazioni, se solo questo fosse lontanamente possibile. Mi stai ascoltando? Cosa fai ora, prendi addirittura appunti?
Fai bene. Scrivere in fondo costa meno che rifarsi una vita.”
L’atmosfera è tesa ed ora rischia di sfilacciarsi come le fibre di un muscolo esposto ad uno sforzo sovrumano.
Pietrificato fisso la mia immagine riflessa.
Vedo rincorrersi dubbi e certezze.
Sembrano voler attraversare quello spazio che ci separa passando direttamente attraverso una immaginaria porta girevole.
Si divertono, girano, rigirano, vanno e tornano indietro.
Mai completamente fuori, mai veramente dentro.
Potrei rimanere in silenzio.
Farmi capire solo guardandolo negli occhi.
Eppure le parole continuano a fuggire dalla mia bocca come da un grattacielo in fiamme. Senza ordine, ma con arrogante decisione."
G:"Ti senti solo?"
D:"La solitudine è ciò che sei quando la persona che ami non ti ascolta. O peggio quando ad ascoltarti resti solo tu e l’immagine del tuo ego riflesso. A volte mi sento solo ed inutile come una gioielleria sulla luna. Un posto dove tutto vale e nulla ha valore, perché nulla servirà mai veramente."

Ora mi guarda, poi chiude gli occhi e china lentamente il capo arretrando di un passo.
D:"Ancora non capisci oppure ti sforzi proprio a non voler capire. La solitudine è ciò che hai tu ora, più di me, più degli altri. Non parlare. Pensa.
Pensa e poi scrivi.
Pensa sempre che la tua vita vale ben oltre il prezzo che qualcuno può essere disposto a pagare.
Più di mille chiacchiere.
Più di mille dubbiose certezze.
Più di uno specchio da 100 euro acquistato da Ikea.
Dispotico, stupido, ironico, ampolloso principe delle bufere."
C’è una cronica mancanza di spazio nella mia testa.
Per non pensare ad altro rovino l’intonaco del muro con il sudore della mia fronte.
Faccio un respiro profondo, poi un altro, e mi accorgo che in questo bagno non c’è davvero più nulla da respirare.
Cerco un alibi per congedare il mio illustre ospite.
Non ho più niente da dirgli.

Mi aveva detto di pensare, ed io ho colpito forte i miei pensieri come si colpisce un cristallo che vuoi mandare in frantumi.
Mi aveva detto di scrivere, ed io ho scritto tutto senza pentirmi di averlo fatto.
Esco dopo aver spento la luce e quella finestra che si affaccia su un altro dove finalmente scompare.
Ora il mondo riflesso torna ad essere una copia speculare di quello reale, ed io sono il sè capovolto che lo guarda inebetito.
Io ho amato. Forse.
Io ho odiato. Certo.
La porta è chiusa.
La voragine scompare.
Un uomo di un’altra dimensione ora impugna un martello e manda in frantumi uno specchio.
D:"Avessi avuto più coraggio lo avrei fatto di fronte ai tuoi occhi. Avessi avuto più coraggio. Avessi avuto…”

Gianluca Marcucci
Gianluca Marcucci
L'anno di nascita è un enigma: Il numero degli sbarcati con Garibaldi, moltiplicato i figli della Lojelo, sottratti gli apostoli, moltiplicato il modello della fiat più venduto nella storia, sottratta la maggiore età, per il numero dei moschettieri, diviso i punti cardinali. Romano di nascita, piemontese di adozione, imprenditore per passione, giornalista per definizione e scrittore per gioco. Dicono che sia un professionista del poker, ma la mia vittoria piu' grande è alta circa un metro, fa qualche capriccio e quando sorride mi trasforma in Peter Pan... //poker.sportmediaset.it/wpmu/

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2 Commenti

  1. Genio e sregolatezza contro topa e disciplina. Chi vincerà ?

  2. topa e disciplina naturalmente... ahahahah
    cmq io adoro questo!
    Io ho amato. Forse.
    Io ho odiato. Certo.
    La porta è chiusa.
    La vora­gine scom­pare.
    Un uomo di un’altra dimen­sione ora impu­gna un mar­tello e manda in fran­tumi uno spec­chio.


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