“È strano come l'eternità si lasci captare piuttosto in un segmento effimero che in una continuità estesa.”

Elsa Morante (1912 – 1985), scrittrice italiana.

Nasce a Roma il 18 agosto del 1912, cresce in casa del padre anagrafico Augusto Morante, istitutore in un riformatorio per minorenni. Questa prodigiosa scrittrice iniziò a scrivere poemi nell'infanzia, e durante l'adolescenza pubblicò le sue prime opere. Il suo grandioso talento narrativo, unito ad una fervida immaginazione, produsse Le bellissime avventure di Caterì dalla trecciolina, scritto quando aveva solo quattordici anni.
La fama però le arrivò alcuni anni dopo, con Menzogna e Sortilegio, pubblicato nel 1948, con cui vinse il premio Viareggio, e che venne acclamato come uno dei migliori lavori della letteratura italiana. Lo stesso successo critico lo ebbe L'isola di Arturo, del 1959, che vinse il premio Strega. Nel 1958, uscì L'alibi, una collezione di poesie, e nel 1963, Lo scialle andaluso.
Ne Il mondo Salvato dai ragazzini, del 1968, la scrittrice accentuò i caratteri anarchici già presenti nei personaggio delle sue opere, e nel suo romanzo successivo, La storia (1974), denunciò la falsa rappresentazione, che la società ordinata si dà nella storia.
Il suo romanzo successivo si fece lungamente attendere, ma, uscito nel 1982, Arcoeli, vinse il Prix Medicis. Nel 1989, uscì, postumo, Diario 1938, una serie di annotazioni sull'incapacità della scrittrice di trovare la felicità e la pace. Questo fu seguito, a pochi mesi di distanza, da Paragone, un secondo diario, che partiva dal 1952.
Nel 1941, Elsa Morante aveva sposato Alberto Moravia e dopo la Seconda Guerra Mondiale, i due avevano viaggiato molto attraverso il mondo, compiendo l'ultimo viaggio, in India, con Pier Paolo Pasolini. La loro unione divenne però critica nel 1962, vedendo i due costretti a separarsi. Dopo Moravia, Elsa Morante ebbe una relazione con il regista Luchino Visconti, e con l'artista americano Bill Morrow. Verso la fine degli Anni '60, si recluse sempre più, accrescendo, negli anni, la sua disillusione e sviluppando una vera ossessione per il suo aspetto fisico. Nel 1985, la scrittrice tentò il suicidio, e ricoverata in clinica, vi morì, il 25 novembre.

sarasolosara
sarasolosara
Sara M. nasce a Roma il diciotto aprile millenovecentosettantasei. Sin dai primissimi anni di età, pur non sapendo leggere e scrivere, trascorreva il proprio tempo riempiendo pagine e pagine di caratteri incomprensibili e non appena seppe farlo veramente iniziò senza fermarsi più, cimentandosi in letture anche complicate per la sua giovane età. In realtà ritiene molto difficile scrivere una biografia di se stessa, soprattutto quando alla fin fine non si è combinato poi molto, ma ha all’attivo un racconto “Strade” che presto sarà pubblicato all’interno di un’antologia dal titolo: “Vivere o sopravvivere” di cui è la curatrice insieme alle sue amiche scrittrici Karen Lojelo e Mariella Musitano, e tante idee ancora da concretizzare. Per il suo essere puntigliosa e scrupolosa nello scovare errori grammaticali e sintattici, viene spesso invitata a rileggere e correggere scritti prima della loro pubblicazione. Scrive sotto lo pseudonimo di SaraSoloSara. [...]La vita più intensa è raccontata in sintesi dal suono più rudimentale, quello dell’onda del mare, che, dacché si forma, muta ad ogni istante finché non muore! [...] -Dalla Coscienza di Zeno, Italo Svevo-

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