Ero stata io la prima

Racconti Maria Musitano

Ero stata io la prima a tradire. Lo avevo fatto con leggerezza, senza preoccuparmi tanto di lui, dei suoi sentimenti e di quello che si aspettava da me. Avevo seguito il detto occhio non vede cuore non duole. Mi giustificavo ripetendomi che in fondo lo amavo. Quanto in fondo? Non saprei dirlo.

Potrei trovare mille attenuanti al mio comportamento poco consono, soprattutto considerando che lui, il mio compagno, non sospettava minimamente delle mie scappatelle ed  era altresì convinto che io fossi il caposaldo della fedeltà.

Lo ero, il caposaldo. Fino a qualche mese fa. Poi qualcosa è scattato in me. Non saprei dire bene cosa. Non si è in grado di spiegare tutto. Direi che, analizzandomi bene, fosse scaturito un desiderio incontenibile di provare qualcosa di nuovo, di diverso. Insomma stanca di mangiare la solita minestra avevo voglia di un buon piatto esotico.

Colpa della primavera incipiente e degli ormoni incontenibili che con essa erano scaturiti. Senza che io facessi nulla, sentivo il mio sesso reclamare la voluttà del piacere e del godimento.

Lui non c’era. Era partito per un lavoro che lo teneva lontano da me per due settimane.

Io ho provato a resistere, cercando di arginare questo incontenibile desiderio di essere posseduta, ma gli altri, i predatori, annusavano nell’aria i miei ormoni che andavano a ruota libera e hanno cominciato a farsi avanti. E fra loro ammetto che ce ne era uno che stuzzicava i miei appetiti con il suo corpo atletico, spalle larghe, muscoli scolpiti senza bisogno di passare ore in palestra, vita che andava stringendosi e un culo a mandolino che parlava da solo.

Ho resistito per più di una settimana, ma le fantasie erotiche che cominciavano a nascere nella mia testa no, non hanno resistito, e io mi immaginavo avvinghiata a quel corpo fin da subito. Dal primo sguardo. Se devo dirla tutta lui non si è mai fatto avanti, non andava oltre quegli sguardi furtivi che lo rendevano affascinante e gli avevano conferito il soprannome di bel tenebroso fra le colleghe d’ufficio. Gli altri colleghi sì, in maniera anche troppo esplicita si erano offerti di scaldare il mio letto vuoto, ma lui no. Ogni volta che ci ritrovavamo davanti alla macchinetta del caffè, nella pausa sigaretta, nell’atrio, facevo fatica a non lasciarmi andare alle più svariate fantasie erotiche dove lui era insieme a me il protagonista. In alcuni momenti dovevo distogliere lo sguardo perché sentivo le mie guance avvampare e il mio sesso bagnarsi.

Era venerdì sera e il mio lui sarebbe rientrato il lunedì mattina, con un volo di linea.

Stavo staccando. Era uno di quei pomeriggi di inizio primavera, caldi e piacevoli per una passeggiata post lavoro, sotto tiepidi raggi di sole per le vie del centro. Così l’ho invitato ad andare a prendere un aperitivo insieme. Il bel tenebroso ha accettato e a piedi abbiamo raggiunto un pub irlandese dove lui era solito andare.

Non sarebbe successo nulla se…

Potrei incolpare le due guinness che ho ingollato in meno di mezz’ora…

Ma prenderei in giro me stessa. Ho solo fatto ciò che desideravo da oltre due settimane e che nella mia fantasia era successo più e più volte e che era diventata quasi una ossessione.

Ne avevo voglia.

Ero stata io la cacciatrice e lui solo una preda.

Non ho avuto sensi di colpa né prima né dopo figuriamoci durante.

Ho passato una notte in cui mi sono lasciata andare a tutte le mie fantasie, con un uomo che conoscevo a malapena se non per i brevi momenti della pausa caffè al lavoro.

Con il mio compagno non ho mai fatto del sano sesso come con lui.

Il mio ego si è gonfiato e io sono entrata nel tunnel della dipendenza. Il proibito alimentava le fiamme del desiderio fino a spingermi oltre.

Dipendenza dal sesso la chiamano.

Ero stata io la prima a tradire anche se continuavo a ripetermi che amavo il mio compagno e che l’altro non era nulla di più che un diversivo con il quale soddisfare delle voglie inenarrabili al mio uomo.

Cammino per le vie della città eterna. Sono sola, ed è una giornata di inizio autunno. Il mio compagno è partito per una settimana. il suo lavoro lo porta spesso lontano da casa. Il bel tenebroso mi aspetta a casa sua per la nostra serata di godimento reciproco. Indosso un completino intimo nuovo di zecca che lo manderà in visibilio. Cammino per Campo de fiori, di solito non passo mai da qui è fuori mano rispetto al mio quartiere, ma la giornata è così bella che ti invita a fare due passi.

Seduto al tavolo del bar di lato alla statua di Giordano Bruno con la coda dell’occhio mi sembra di percepire una fisionomia nota. Più che nota. Ne intravedo solo le spalle inizialmente, è chinato su una ragazzina poco più che ventenne. Le bacia il collo mentre lei emette dei ridolini.

Il cuore si ferma per un attimo. Tutto attorno si fa silenzio.

Li guardo, incredula.

Il cuore riprende a battere e la strada torna rumorosa come prima.

La ragazzina si irrigidisce, il mio fissarla la mette a disagio e dice sottovoce qualcosa all’uomo che si gira verso di me.

Il sorriso che aleggia sul suo volto scompare e si fa di colpo serio. Prova a dire qualcosa, ma non esce alcun suono dalla sua bocca.

Potrei fare una scenata. Continuare a fingere come ho fatto, anzi abbiamo fatto, da mesi illudendoci che tutto fosse a posto.

Potrei incolparlo e di conseguenza discolpare in tutto e per tutto me.

Io ora so di lui, ma lui non sa niente di me.

Potrei, ma non lo faccio.

Gli sorrido.

C’è un detto che dice occhio per occhio dente per dente.

E un altro che afferma: chi semina vento raccoglie tempesta.

 

Maria Musitano
Maria Musitano
Ritrovai il mio cuore nascosto sotto un cespuglio.

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7 Commenti

  1. Molto bello..
    però non dimentichiamo il detto..
    Ci son peccati che è un peccato non fare...
    😉

  2. chi semina vento raccoglie tempesta... ma l'importante è sapere davvero cosa si vuole dalla vita e poi fare solo quello qualunque cosa sia con la consapevolezza di quello cui andiamo incontro

    • il rispetto dell'altro è fondamentale. Andare fino in fondo, raggiungere il proprio obiettivo, ma nel massimo rispetto. E comunque tanto chi semina vento raccoglie tempesta!

    • il rispetto dell'altro è fondamentale. Andare fino in fondo, raggiungere il proprio obiettivo, ma nel massimo rispetto. E comunque tanto chi semina vento raccoglie tempesta!

  3. Ma poi le tempeste, coinvolgono tutti e tutto ciò che le circonda

  4. due guinnes...? non sta bene che le ragazze bevano... :))))))


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