Oggi voglio distruggere mondo
Oggi tempo…
Oggi luce che non c’è e buio che abbastanza non uccide i sensi
Oggi voglio divorare aria e fango

Come lombrico che di vento affoga
Aprire la mia strada nelle viscere della terra e nutrirmi del mio cammino
e seminarne dietro di me le putrescenti macerie
abbandonarsi a distruggere il senso per ritrovarne ancora…
...dita strisciano su parete come ali spezzate conficcando artigli che mai abbastanza incidono il giorno
corpo pulsa come soffocata medusa su caldo letto quanto mortale

Mostro sussurra, mostro agita spire e sonagli accende e fari oscuri dentro gli occhi inchioda
affondare… affondare…
sprofondare a braccia tese senza coraggioso e vano appiglio cercare
la libertà della caduta senza il corredo di paura
che paura già è dentro e lacera
e nessuno può scorgerne le fauci
nessuno mai, neanche noi stessi,
che i nostri occhi sarebbero per sempre persi

Nel silenzio affondare…
del silenzio affondare…
e dentro l’urlo
e dentro urlo il mostro dentro è e scava ancora e ancora cerca
mostro che nelle nostre paure s’annida
che delle nostre autodifese insormontabili è cerberico custode

In questo buio denso, in questa nuda orgia dei sensi,
è nascosta la chiave per la consapevolezza
è nascosta chiave di morte e vita
in questo tempo infimo e primo
l’interruttore di metamorfosi
la scelta aspra di sciogliersi nel nulla per ricostruirsi da zero
come cruda immagine della nostra vera essenza

La verità è nel buio come nella luce e noi siamo il ponte che fragile può unire i mondi destandone il senso

Bisogna sprofondare nel fango
a piedi nudi come assetate radici
e bisogna berne e ancora, fin quando sangue diventi
affinché il fango che dentro è trovi la via per spurgare infine il nero pozzo in cui ci nascondiamo a noi stessi.

RickMor Pan
RickMor Pan
Oggi sono un ricercatore. Quando sarò stanco di cercare scriverò ciò che ho trovato. Nel frattempo ogni tanto scrivo... Sono tante cose e forse nessuna per davvero. Ma fare ciò che si ama sempre è più che abbastanza no?

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5 Commenti

  1. Beh, come si suol dire... bisogna affondare, toccare il fondo melmoso della nostra esistenza, abitato da paure troppo spesso recondite.

  2. ...forse solo quando ci vede che di più non si può scendere ci si rende conto di dove si è e dove si vuole arrivare, di chi si è e chi si vuole diventare...
    magari non a tutti serve questo, però spesso il cielo e il fondo sono due estremi di possibilità dello stesso elastico

  3. oggi sei un po' ippopotamo eh N.A.?

  4. concordo con N.A. ...la realtà è fatta anche di questo, di fango.
    Il mondo non è ideale. Bello e brutto, male e bene si contorcono uno sull'altro e si danno senso a vicenda.
    Se non si conosce il fango non si può distingurlo dal resto. Si rinuncia a parte della nsotra sensualità.
    Ci può essere nascosto molto li dentro, spesso, appunto, noi stessi.

  5. Ecco, ad esempio, Ieri ho condiviso una pozza di fango che ho costituito sul pavimento della mia stanza da letto con una donna per me speciale...
    ...esperienza sensuale unica 😉


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