Il Gobbo di Eindhoven

Racconti Without Denni

 

-Era un gioco che facevo con le carte

con alla base manualità e mentalismo.

Lo inventai io moltissimi anni fa,

pescavi una carta da un mazzo di quaranta carte

e te la ritrovavo.

La cosa preoccupante è che non c'era nessun trucco.-

Cos'è la “magia” ? E' far sparire un oggetto, o farlo riapparire dopo averlo nascosto?

E' far pescare una carta e ritrovarla, oppure semplicemente capire quale carta sia?

Una colomba non esce da sola da un cilindro, questo è palese anche ai più ritardati, ma quando parliamo di carte le cose si complicano: ci sono semi, agiscono in un campo limitato, e possono combaciare con colori o figure. Basta guardare una carta per due secondi per poi chiudere gli occhi e avere in mente qualcosa che prima non vedevamo, magari un 5 di denari può farti pensare al rosso, o al giallo, al sole, ai soldi in banca che non hai o alla paghetta che ti veniva data da bambino, non so, qualsiasi cosa ti venga in mente associata al numero della carta, alla figura rappresentata e al seme. A me denari faceva pensare a quando mettevo il dente sotto al cuscino attendendo che il topolino lo scambiasse con dei soldi, molto brutale come immagine a pensarla ora, però io immaginavo quello, e il colore era nero, come la notte che passavo insonne aspettando monete che non arrivavano mai.

Diciamo che con le carte ci sapevo fare, giravo per locali ed eventi portando in giro, in tutto il mondo, la mia esperienza decennale da mago e da prestigiatore.

Possiamo dire che mi ci guadagnavo quasi da vivere, io e i miei colleghi alla fine non ce la passavamo male certo la voglia di sopraffare gli altri prestigiatori ce l'avevamo tutti, e ogni anno infatti era organizzata una gara internazionale per nominare il prestigiatore più bravo e innovativo. Cinque anni fa presentai il mio numero e lo vinsi. Ognuno portava un suo gioco di magia inventato appositamente per l'evento, e il migliore veniva premiato e inserito in un almanacco di magia. Quell'anno fu “il gobbo di Eindhoven”, gioco che venne da me inventato un giorno di primavera sulla riva di un lago artificiale.

Ero molto contento, iniziai a lavorare di più e ovunque non solo a Roma ma anche a Mosca, Amsterdam, Londra. Quell'anno girai molto in effetti.

Il mio declino avvenne quando smisi di eseguire il mio pezzo forte, quello che mi aveva fatto diventare ciò che ero diventato.

Il gobbo di Eindhoven” mi aveva dato tutto, soldi, fama, potere, e una voglia di crescere culturalmente che neanche immaginate, purtroppo però le cose finiscono; una sera di quattro anni fa questo gioco di prestigio entrò prepotentemente nella mia vita e in quella degli spettatori che avevo davanti. Cambiò tutto.

Fu l'ultima volta che lo replicai.

Ero a cena da un'amica con una coppia di altri amici suoi, e a fine serata mi venne chiesto di eseguire il numero che tutti volevano, più che vedere, capire.

-Marty perchè vuoi sapere il trucco? A te piace essere stupita dal momento in cui trovo la carta e te la sbatto in faccia-

-Dai Lex diccelo sono a noi!-

-Marty faccelo fare anche a noi due che non lo abbiamo mai visto dal vivo!-

Betty, l'amica di Marty, e il suo amico Enry non erano mai state vittime del “Gobbo di Eindhoven”, quale meglio di quella sera poteva esserne occasione? Mi feci consegnare un mazzo di carte napoletane nell'intervallo secondo piatto / dolce, e iniziai a mischiare. Ovviamente potevo replicare il gioco con qualsiasi tipo di carte.

- Che fate nella vita voi due?- chiesi a Betty

- Io studio psicologia, lui architettura-

-Architettura di interni- precisò Enry mentre sorseggiava un amaro.

-Bene – continuando a mischiare – siete molto openminded? Questo gioco lo richiede, vi accorgerete che sarete voi a dirmi la vostra carta tramite le mie domande e le vostre risposte-

-Dai Lex basta con le tue cazzate da repertorio, facci sto gioco-

Marty era impaziente di vedere il gioco di nuovo, anche perchè sapeva che c'erano molte varianti sul come ritrovare la carta e mostrarla al pubblico.

-Dai lascialo fare Marty- Betty mi fissava negli occhi mentre io fissavo Enry che sorrideva e guardava le mie mani mischiare il mazzo.

- Vai- feci scegliere a Betty la carta da estrarre che la prese e la fece vedere agli altri due.

- Bene – dissi – ora hai tre settori dove puoi infilare la carta, quello basso – presi la carta prescelta ancora ancorata alla mano di Betty e la avvicinai la mazzo – quello medio, e quello alto- lasciai la carta in mano a Betty che consultandosi con Marty e Enry, decise di infilare la carta nel settore medio alto del mazzo.

Appena infilata tutta poggiavo il mazzo sul tavolo, per poi riprenderlo e dare una mischiata al volo, consegnandolo poi e in mano a Betty, chiedendole di rimischiare.

- Bene, ora Betty mischia il mazzo e fallo mischiare anche a loro- detto fatto, Betty mischiò e anche gli altri due, per poi farmi porgere il mazzo in mano da Marty.

- avete mischiato bene si? - annuirono mettendomi pressione affinchè smettessi di dire stronzate e iniziassi il gioco – avete mischiato per orizzontale o verticale?-

- Un po' e un po'- disse Enry

- Ok, vediamo.. Marty che colore ti viene in mente pensando alla carta prescelta? Hai tre secondi per pensarci, se non rispondi assocerò alla carta il colore blu-

Marty iniziò a pensarci e poi disse -Blu-

-ok, te Betty, un colore-

-Arancione-

-Enry?-

-Viola-

Continuavo a mischiare guardando il mazzo e pensando a cosa dire.

-Beh, il blu non lo associo a molte carte, forse ad un Fante o al seme di Spade...L'arancione lo associo alle denari e il viola di Enry forse all'Asso di coppe...Ma no..Bo, avete detto dei colori strani-

-Dai Lex basta con le cazzate!-

-Fallo fare!- disse Enry curioso come un gatto.

-Vediamo cosa mi suggeriscono le carte..-

girai la prima e l'ultima carta: un 2 di bastoni e un 4 di denari.

-Mhh, 2 e 4...bastoni e denari...fa 6...Marty che numero ti viene in mente?-

-un 6 anche a me ahahah-

-ok 6 e 6 fa 12. Avete pescato un Re.-

-E in base a cosa!- chiese Betty.

-In base al fatto che il numero 12 non è raffigurato da niente dato che si arriva massimo al dieci che è un Re. Quindi un Re. Per il seme credo sia spade ma non ne sono sicuro-

girai altre due carte e uscirono due spade.

-Ok, spade ora, bastoni e denara prima...un Re di coppe, avevate scelto questo Re di coppe-

Girai un'altra carta e per magia, il Re di coppe.

-Noooo, non ci posso credereee!- esordì Betty seguita da Enry - incredibile oh!-

-Che merda che sei ma come fai?-

-Eh Marty, il trucco non lo sanno neanche i giudici che mi premiarono, calcola che credo non lo dirò mai anche perchè non posso dirlo!-

-Come non puoi dirlo-

-Betty non posso dire il trucco perchè non c'è alcun trucco!-

-Si eccola la, ahahah- Enry sorrise e chiese un bis.

-Ok, stavolta peschi tu però- Enry annuì in attesa del bis appunto.

Carta pescata e soliti volti diretti a guardarla.

-bene dove la mettete? Al centro, in basso o in alto ?-

-a metà mazzo-

-Ok-

Accompagnai la carta di Enry insieme alla sua mano verso il centro mazzo appoggiandolo poi sul tavolo.

Chiusi gli occhi e mischiai il mazzo per poi consegnarlo nelle mani di Betty affinché lo mischiasse ancora.

Dopo un giro di mischiata generale il mazzo tornò nelle mie mani e mentre assistevo a quegli sguardi sorridenti e curiosi mischiavo a mia volta nel verso opposto al loro, quasi per ricreare il mazzo originale.

- sto mischiando al contrario vedete? Vediamo se riesco a tornare all'inizio-

-Quanto gli piace prenderci per il culo- esclamò Marty non credendo minimamente a ciò che stavo facendo; la cosà mi irritò abbastanza anche perchè sentivo nel mazzo qualcosa che non andava...

-Marty per prima cosa se sei scettica tienitelo per te, questo è un vero e proprio gioco di prestigio, ma comunque questa volta non so se mi riuscirà-

-come no, perchè?-

-Enry qualcosa non va nel mazzo...non sono più 40 carte..-

-come no, è quello di prima, dovrebbero esserci 40 carte no?-

-No Enry...No. Avete nascosto la carta, mentre mischiavate l'avete vista e l'avete levata mentre ero girato.-

-Ma che dici Lex ah! Ah! Ah! Che gusto ci sarebbe se te la leviamo?-

-Ok Marty allora contale-

Marty iniziò a contarle insieme a Enry e Betty ma al termine della conta dovettero ricontarle dato che la prima volta arrivarono fino a 39.

-Lex cazzo è vero, manca un carta ma non l'abbiamo levata noi-

- E magari è quella che avete scelto vero?-

- Si manca proprio quella- disse Enry.

-Ah, e io quindi sono un coglione?- chiesi irritato

-Ma Lex non l'abbiamo levata noi davvero-

-Dai sei stato tu! Che coglione che sei!!!- esclamò Marty

-Ma come ha fatto Marty!-

-E che ne so Be', è un mago!-

-Io? E come facevo io? Sono un mago ok ma davvero mi chiedete troppo se pensate che davvero posso far sparire una carta che non conosco davanti a voi poi...-

Marty dubbiosa iniziò a cercare sul tavolo finchè non alzò un piatto e trovò la carta da loro scelta.

-Ma dai cazzo, non ci posso credere-

I loro volti erano in visibilio, increduli o più semplicemente fottuti. Iniziarono a controllare il mazzo affinché non ci fossero irregolarità di alcuna sorta, e appena accertati che il mazzo era un comune mazzo di carta da gioco, iniziarono a porsi delle domande con la speranza che io avessi risposto levando ogni loro dubbio.

Lex, ti prego, dicci il trucco -

Non posso Betty, davvero “

Ma perchè! Non lo diciamo a nessuno! ” promise Enry con gli occhi sgranati rivolti verso Marty.

Dai Lex rifaccelo, ti prego un'altra volta ”

No vabbe c'è qualcosa che non torna – a Marty qualcosa non tornava – qualcuno lo sta aiutando, Enry gli stai dicendo tu la carta? ”

Enry guardò Marty ridendo “ io? Ma che dici! Come potrei? ”

Guardai Enry e risi insieme a lui.

Trucco? Forse un trucco non c'era, ci avete mai pensato che forse non esiste un trucco per ogni cosa? Le cose a volte accadono.

Presi il mazzo di nuovo “ ragazzi dopo basta però, mangiamo il dolce”

Mischiai, fino a quando a Marty non venne un'idea:

Rifaccelo finchè non indoviniamo! -

Al solo pensiero mi veniva l'orticaria, quindi lo feci per altre due volte dopodichè mi fermai, dato che la situazione stava sfuggendo di mano a tutti: Enry iniziò a diventare aggressivo continuando a insistere affinchè gli dicessi quel dannato trucco.

Marty non capisci? Non vedi che ci sta prendendo per il culo?”

Ma dai Enry! E' un gioco, lui è un mago, ci sta pure che ci prenda in giro non trovi?”

Enry stappò un'altra birra e replicò violentemente

Sei una ritardata Marty, e anche tu Betty, non credere di essere migliore”

-Ragazzi dai ora mangiamo il dolce- proposi per spegnere un atteggiamento abbastanza immotivato.

Betty si alzò per aprire il frigo e Enry con faccia sospettosa continò a osservarmi per tutto il tempo di attesa della torta.

Che ridicolo che sei, mago da quattro soldi, giusto a tre rincoglioniti come noi puoi prendere in giro, sei bravo eh”

Dopo queste parole capii che Enry non stava più scherzando e che quel gioco non era più un gioco.

-Enry ma che dici? É un gioco di carte del cazzo che ha fatto successo appunto perchè non ha trucchi-

Non ha trucchi? Continui a prendermi per il culo?-

-Ragazzi non litigate, ecco la torta!-

Pensavo che l 'arrivo della torta avrebbe portato un po di pace, ma mi sbagliavo

  • Ma cosa me ne frega di questa torta di merda, dicci questo trucco imbecille.

Io e le ragazze guardammo Enry come per dire “ Serio?” e a quanto pare si, era più che serio, purtroppo.

-Stai esagerando Enry, smettila proprio davvero – esclamò Betty.

  • Ma fottetevi, vi dite la carta e mi prendete per il culo, bravi, ho capito si perchè non c'è il trucco. Idioti-

Tentai di intervenire ma nulla, continuava a insultarmi chiedendo di rifargli il gioco, per un'ultima volta solo a lui, senza far vedere le carte alle ragazze.

-Pesca una carta, o sceglila dal mazzo, vedi tu.

Enry con sguardo rivolto fisso verso me estrasse una carta a caso, la guardò e la mise al centro del mazzo.

  • Se la indovini sta volta o mi dici il trucco o nessuno se ne va da questa casa diroccata del cazzo-

  • Diroccata? Ma che dici? E poi calmati dai, sei ridicolo-

Betty provò a difendere la dignità della sua casa, ma Enry replicò come una saetta

  • Ma cristo santo stai buona, hai le mensole rotte, le porte rotto, fa schifo proprio sta casa, ora non rompermi le palle.

Enry era fuori di se, d'un tratto sembrava impazzito, sudava, occhi rossi e piccoli, agitato come una bestia, e io no sapevo che fare.

Estrassi una carta, un due di spade mi pare , e chiesi a lui se era quella la carta, ma lui disse di no, provai allora a girare un'altra carta, un cinque di coppe, ma niente.

  • Eh niente Enry non mi viene sempre -

Enry mi guardò con un sorriso a denti stretti e non tardò a replicare

  • Beh sei un cazzaro lo sai? Ora non ti riesce? Ma scherzi? Mangiati quella torta e strozzatici, ma dopo ce lo rifai.

Betty e Marty risero, e non nego che anche io tirai un bel sospiro di sollievo, ma l'istante durò poco, Marty alzò il cellulare e si palesò un'asso di spade, la carta pescata pocanzi da Enry.

  • Maledetta, lo sapevo che c'entravi tu-

Enry la prese per la testa e la sbatté violentemente sul tavolo almeno due volte prima che io e Betty intervenimmo. Mai vista una cosa del genere, ma poi con una potenza inaudita, quasi a volerla uccidere.

  • Che cazzo ti prende brutto deficente- dissi in faccia a quelll'idiota cercando di immobilizzarlo mentre Betty in lacrime cercava di far rinvenire Marty, ormai piena di sangue in faccia.

-Lasciami testa di cazzo, lasciami proprio o ti ammazzo, dimmi quel trucco di merda, brutto sfigato morto di fame -

  • Chiamo la polizia ora, basta, assurdo,sei un matto, sei un pazzo, sei uscito dal manicomio per caso? Sei un coglione, l'hai uccisa, non respira, aiuto Lex, aiutami-

Le urla di Betty erano strazianti, ma non sapevo che fare, ero impietrito, ma qualcosa dovevo pur farla quindi presi Enry per il collo iniziando una colluttazione dove mi scaraventò a terra e sferrandomi anche un calcio in testa.

Una volta per terra tentai di alzarmi per affrontarlo di nuovo, ma vidi Enry prendere un coltello e puntarlo alla gola di Betty ormai in lacrime.

-Quanto è vero dio l'ammazzo, dimmi questo trucco di merda, Lex dimmelo, tu devi dirmelo-

Enry strillava con tutto il fiato del mondo, Betty in lacrime si agitava cercando di divincolarsi da quello che poco fa sembrava un amico.

  • Enry, non c'è trucco, lo sai, che cazzo fai, sei stupido? Ma dico io che cazzo di casino stai facendo? Chiamiamo un'ambulanza per Marty sta perdendo troppo sangue, ti prego-

  • No, dimmi il trucco coglione-

Tentai di alzarmi e lui indietreggiò con Betty tenuta sempre come ostaggio

  • Io la sgozzo questa stronza, ti diceva lei le carte? O era quest'altra ritardata?-

Lo guardai negli occhi con tutta la sincerità del mondo, ma pareva non volerne sapere.

  • Enry, io ti giuro, non c'è un trucco, lo sai..-

Enry stava per dire qualcosa, rise, e subito dopo infilo il coltello nel collo di Betty, estraendolo subito.

Mossa veloce ma letale, vidi Betty agonizzare con tutto il sangue schizzare fuori dal suo corpo. Non lo scorderò mai, strillai in una maniera che penso anche dal palazzo di fronte si sia sentito.

Il mio urlo fece rinvenire anche Marty, piena comunque di sangue in viso.

  • Enry tu sei malato, sei malato cazzo -

Enry rideva quasi soddisfatto, sapeva che gli avrei detto il trucco, non so in base a cosa ma sembrava pensare questo.

Prese Marty per i capelli e anche a lei puntò il coltello alla gola

  • adesso sgozzo anche lei, dimmi questo trucco, guarda cosa stai combinando imbecille, allora? Allora? Era Marty che ti diceva le carte? Dimmi coglione -

Lo guardai incredulo e risi, risi di gusto stavolta, quasi come mi fossi teletrasportato altrove, chissà dove.

Forse era tutta una recita e mi avevano messo in mezzo? Non lo so, non lo saprò mai.

Ricordo solo che mentre ridevo, lui rise a sua volta e invilò il coltello anche nel collo di Marty.

  • Ora tocca a te merda-

Enry iniziò ad avvicinarsi a me con il coltello ben puntato, io inizia a strisciare all'indietro quasi per scappare.

  • Chi cazzo ti diceva le carte? Se non c'è un trucco qualcuno le carte te le diceva, ora me lo dici o muori, dimmi qualcosa-

Continuai a ridere e lo vidi imbestialirsi ancora di più

  • Cosa cazzo ridi brutto pezzo di merda, chi cazzo ti diceva la carta?-

Alzai lo sguardo e il sorriso mi si trasformò in aria di sfida

  • Sei tu che mi dicevi la carta Enry...Che cazzo hai fatto? Guarda...Finirà male questa storia...-

Enry mi guardò per l'ultima volta, lasciò il coltello e deglutì

  • Bravo, ci voleva tanto? Testa di cazzo...-

Si girò, aprì la finestra e si gettò di sotto.

Tirai un respiro di sollievo, chiusi gli occhi e mi immaginai lontano. Quella fu l'ultima volta che toccai delle carte.

Without Denni
Without Denni
Nato a Roma nel vicino 1986 in una calda giornata di Ottobre a pochi mesi dal disastro nucleare di Černobyl'. Sin da piccolo il suo amore per l'arte e la scrittura emerge tramite disegni e lettere d'amore non corrisposte, frequenta asilo, elementari e medie per poi diplomarsi in un liceo scientifico di Roma. Dopo vari incidenti di percorso e molte delusioni hanno reso Denni un bambino creativo che attualmente si trova a lavorare nei settori della tipografia e del marketing. Ora ha 25 anni, vive chiuso nel suo castello lontano dal mondo dove scrive, nuota, suona e taglia la legna. Ha una sincera passione per le arti orientali prediligendo quelle giapponesi avendo praticato anche kendo per tre anni. Solare ed estroverso, nessuno lo ha mai visto piangere e alla domanda " Da quant'è che non piangi" è solito rispondere " da quando mi persi 50.000 Lire al lunapark". Si definisce "Lunatico" ma è solamente affetto da un disturbo bipolare di lieve entità che nasconde liquidandolo con un " Ho mal di testa " o " Oggi piove " . Ama viaggiare, nel 2009 la sua media di viaggi è stata a dir poco imbarazzante: su 12 mesi egli è partito 12 volte, record che tenterà di battere nel venturo 2012 (n.d.r). Pratica sport quali tennis, calcio con gli amici, body building e boxe, ama dipingere oltre che a scrivere e suona in un gruppo chiamato " Lucky German Pronospera Experience & Nico " basso e voce, poi ha anche due chitarre e suona pure quelle a seconda delle canzoni e delle condizioni metereologiche. Nel tempo libero lavora. Soprannomi e "aka" : Dennino, Denny, Daniele, Dnaniele, Mosy, Monty-x, dannato, monzi, toro, squalo, Ne**o. Dicono di Lui : " Fantastico. Cinismo allo stato puro " ( Luca da Sassuolo) " Straordinariamente sano di mente, quasi mi spaventa " ( Edoardo da Cosenza vecchia) " Se incontrate uno più ambiguo e cinico di lui significa che state già sotto terra " ( Luana da Milano marittima) " Sognatore e visionario..Uno Steve Jobs senza soldi, senza idee, ma con più capelli " Attilio Regolo " Da non perdere " Panorama Citazione preferita: Parti dal presupposto che tutto è difficile. Solo cosi ti sembrerà tutto più facile. (Denni) Parla con me oggi, perchè domani forse sarò qualcos'altro (Denni) Libri Preferiti The Dubliners - Joyce La Noia - Moravia Lo scafandro e la Farfalla - J.D. Bauby Abissi d'acciaio - Asimov Acid House - Welsh Guida Galattica per gli Autostoppisti - D.N. Adams

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