Il circo dei vampiri uno splendido spettacolo di morte

Recensioni Vito Tripi

Signore e signori è arrivato il Circo! Accorrete numerosi, venite a vedere i nostri spettacoli, i nostri fenomeni da baraccone e i nostri non-morti! Volete sapere quant’è il biglietto? Non preoccupatevi non vi costerà nulla… se non la vostra anima!

Solo un curioso estremamente coraggioso, o folle, risponderebbe ad un simile invito. Ma mettiamo caso che siate degli adolescenti che vivono in una piccola cittadina rurale dell’America dei primi anni ’60. Una località come tante, dove tutti si conoscono, chiusa nel suo perbenismo e con gli anni della contestazione ancora lontani. E sempre per caso un giorno arriva il “Circo Itinerante dei Vampiri” di Julian Stryker per un’unica esibizione di Valeria “la vampira in cattività”. E a rendere il tutto più intrigante: l’ingresso vietato ai minori di anni 18 per via delle scene di sangue e di nudo. Voilà les jeux sont faits. Questo è il motore scatenante de Il circo dei vampiri di Richard Laymon per i Nuovi Incubi della Gargoyle Books.

Laymon è uno degli scrittori horror statunitensi tra i più innovativi e prolifici che ha aperto nuovi orizzonti in questo settore. Il suo romanzo rientra in quelli che potremmo definire gli “horror della crescita” o “dei ricordi” che si svolgono durante gli anni critici dell’adolescenza tra sfide esistenziali, pulsazioni sessuali e maturazioni interiori. Filone già sapientemente usato da King e Simmons ma che si dimostra essere un piatto ricco da cui attingere. Una precisazione, questo genere non va confuso con gli attuali horror adolescenziali stile Twilight o altro la differenza è notevole a partire dallo spessore socio-psicologico.

Ma torniamo alla nostra storia. Siamo nella ridente (qualcuno potrebbe giustamente dire “che avrà tanto da ridere”) Grandville e un trio di amici si appresta a passare quella che sarà la loro ultima estate spensierata perché dopo la serata al Circo di Stryker nulla sarà più come prima. Un battesimo del fuoco, o forse di sangue, impossibile da dimenticare. L’io narrante della storia è il sedicenne Dwigth figlio dello sceriffo cresciuto a rigore e buone maniere. A fargli compagnia da sempre Frances, anche se preferisci farsi chiamare Slim (e prima ancora Zock, Phobe e molti altri nomi), una ragazzina con un passato di abusi sessuali incestuosi alle spalle che è una piccola-grande donna a tutti gli effetti, e Russel detto “Rusty” ragazzino grassoccio, mangione, fifone, un po’ scroccone e fissato con le donne. Sono un trio inseparabile e si sentono padroni del mondo. Sarà Rusty a proporre una scommessa quanto mai anomala: intrufolarsi al Circo dei Vampiri e vedere Valeria per scoprire se è o meno una vampira e se è tra le donne più belle del mondo. Una ragazzata come tante altre… ma i tre non sanno quanto si sbagliano. Tutto sembra presagire alla tragedia a partire dalla location dell’esibizione il famigerato Campo di Janks, scenario di efferati delitti e dal passato quanto mai oscuro, che continua ad essere teatro di tragedie, un luogo in cui non cresce nulla e l’unica fauna è composta da insetti, ratti e serpenti. Un vero è proprio “campo di morte”.

Dopo una lunga, quanto insolita, serie di disavventure i tre amici riusciranno ad ottenere dei biglietti per lo spettacolo grazie all’interessamento di Lee, la giovane e bella cognata di Dwight. Solo che ciò che tutti loro vedranno quella sera andrà oltre la loro immaginazione e cambierà le loro vite per sempre.

Quello di Laymon è un libro nel libro. Perché la prima parte è di stampo intimista e sociale mostrandoci la realtà contadina dell’America anni ’60, a tratti sembra quasi di vedere un film di Frank Capra. Solo che l’autore dà le sue stoccatine, velate, alla società bigotta e chiusa di quegli anni. Sì Grandville è la città dove si conoscono tutti, e il figlio di uno è il figlio di tutti ma è anche la città delle zitelle inacidite, delle spiate dietro le serrande, e dei segreti di famiglia inconfessabili. Difatti il lettore si chiederà di che natura era il rapporto tra Rusty e sua sorella Bitsy… La componente horror classica compare solo nelle ultime cento pagine ma è un crescendo di terrore, una sarabanda di crudeltà specie le ultimissime righe che sono un omaggio al gore più spinto. Ma Laymon ci mostra anche degli umani che sanno essere più brutali dei mostri, a partire da Stryker e dai suoi circensi, passando ai “Gemelli Cadillac” senza trascurare il pubblico del circo che sembra più assettato di sangue dei vampiri!

Ma Il circo dei vampiri può definirsi anche un “horror femminista” visto che le prove più grandi di umanità e coraggio le danno proprio Lee e Slim.

 

TITOLO: Il circo dei vampiri

AUTORE: Richard Laymon

EDITORE: Gargoyle Books

PAG: 384

PREZZO: € 16,00

Vito Tripi
Vito Tripi
Vito Tripi collabora con l’Agenzia Stampa Deigma Comunicazioni specializzata in uffici stampa culturali, religiosi, sociali e tecnico-scentifici, con le Riviste “Charta Minuta” e “Storia del ‘900” “L’idea il giornale di pensiero” Dal settembre 2007 è opinionista cinematografico per l’emittente TeleVita nel programma “Lungometraggio” Ha curato la Rubrica Cinema e Libri per il periodico on-line www.nannimagazine.it Cura la Rubrica d’arte “Gallerie Romane” per la radio Vaticana nel programma “Attualità della Chiesa di Roma” Cura la Rubrica Arte&Libri per il mensile “Il Giornale del Lazio” Curatore della manifestazione letteraria “Genius Loci” presso la Facoltà di Lettere dell’Università di Tor Verga

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