Il coraggio di Marina

Ritratti Noria Nalli


“Se mi guardo indietro, credo di potermi considerare fortunata. Un figlio disabile è un’occasione per riscrivere la vita. Io la chiamo evoluzione. Non ho mai considerato la condizione di Claudia una tragedia. Una grave disabilità non è sufficiente per smettere di amare la vita”.

Marina Cometto descrive così, con lucidità e amore la sua condizione di madre di una giovane donna di 35 anni, dal volto solare da cui traspare tutto l’amore che riceve dalla sua famiglia. La figlia di Marina è quella che si definisce, con un gergo freddo e disumanizzante, una disabile gravissima.

Questa donna coraggiosa è, a sorpresa, un vero vulcano di iniziative ed impegno sociale. Non si è mai voluta fermare al suo personale problema, ma ha sempre agito per sensibilizzare la comunità e le istituzioni e per sostenere le altre famiglie di giovani disabili.

A Mirafiori Sud è conosciuta come una donna solare e combattiva, un vero simbolo per questo quartiere in evoluzione. Alla sua amatissima figlia, ha intitolato l’associazione “Claudia Bottigelli per la difesa e l’aiuto delle famiglie con figli disabili gravissimi(www.claudiabottigelli.it).

“Quest’estate, in occasione del compleanno di Claudia, abbiamo inviato una lettera al Quotidiano.net, chiedendo ai lettori di inviare alla ragazza, gli auguri ed i pensieri d’affetto, che altrimenti le sarebbero stati negati. Abbiamo ricevuto migliaia di lettere e mail.” Tra i messaggi c’era anche quello di uno sconosciuto benefattore, che ha inviato alla famiglia della giovane una donazione di 10 mila euro.

“È stato come vincere alla lotteria – spiega la signora Cometto – ma non vorrei che l’interesse su di noi si fermasse al fatto che qualcuno ci ha voluto donare del denaro, vorrei fosse invece una possibilità per approfondire l’argomento dell’handicap”.

Marina ci parla infatti del suo blog “tiraccontoclaudia.blogspot.com” e del suo gruppo di iniziativa “Genitori tosti da tutti i posti”. “Abbiamo appena inviato una lettera al ministro dell’Istruzione Gelmini, in cui le chiediamo di riflettere sui contenuti della sua riforma”.

Questo agguerrito team di genitori di figli disabili gravi invita a riflettere sulla grande quantità degli ostacoli, che i loro figli incontrano nel normale percorso scolastico. “Fin dall’asilo nido ci scontriamo con sostegno insufficiente, educatori inesperti e impreparati, ascensori in cui non passano le carrozzine, libri in braille mai presi in considerazione, personale dedicato all’assistenza durante i pasti o per l’accompagnamento in bagno non in grado di affrontare con professionalità il loro incarico. .

Al disabile grave verrà proposto fin dall’inizio un programma differenziato, tanto lui che se ne fa del diploma? Lo appenderà in camera sua? Tanto non potrà mai utilizzarlo… e via così. Se invece i genitori rifiutano il percorso differenziato, bene, allora il ragazzo disabile dovrà fare tutto il programma come gli altri, difficile però trovare insegnanti di sostegno in grado di sostenere egregiamente lo studente e i genitori che quotidianamente debbono lottare contro questa cecità ottusa vengono tacciati come genitori che non accettano le limitazioni del figlio”.


Claudia Bottigelli

Noria Nalli
Noria Nalli
Sono una giornalista free lance e amo raccontare storie...... Dopo una lunga esperienza di ricovero, ho iniziato a scrivere brevi ritratti di corsia per La Stampa di Torino,

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2 Commenti

  1. oh assolutamente.
    ho lavorato per un anno con ragazzini disabili ed e' stata una delle tappe fondamentali della mia vita. forse la piu' positiva.

    c'era Valentina che aveva 4 espressioni solamente. ecco, mica lo sapevo che fossero suff a comunicare qualsiasi emozione....

  2. Mio cugino è disabile. Disabile a causa di un incidente, ma conta poco. Ha 43 anni e quando provò ad andare a scuola fu un continuo deriderlo. Così, la famiglia preferì tenerlo in caso, al sicuro dalla cattiveria della gente.
    è bravissimo nel disegno, è in grado di riprodurti topolino con la sua mano buona. L'allontanamento dalla scuola non gli ha permesso di sviluppare le sue capacità e di diventare autosufficiente.
    I diversamente abili ti donano molto, basta aprirgli il cuore. Tutto ciò che ci circonda è un dono, a dirla tutta, sta a noi avere la capacità di prendere, ma la cosa più bella è donare....


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