Il cuore d'Europa nel buio

Poesie Andrea Pomella

Tornerò, ti do la mia parola
mi siederò qui e tu potrai finire
di raccontare la mia storia
siamo partiti in settantotto dall’inferno
di Al Zuwara
nel punto concordato dove il mare
si ammassa vivo e morto
di quel colore
che sembra intraducibile come il dolore
dove l’acqua oscura t’accerchia e t’osserva
fino a che il tuo occhio vede
e al mattino presto si incontrano squadre
di uomini trafficare
architettando la tua salvezza o la rovina
quel che ho visto quando siamo partiti
è inventato non è reale

il mare stretto intorno agli occhi come
un acquerello a inchiostro scuro
un laccio emostatico un garbuglio
di stracci e di ferite
e presto il motore è scivolato in mare
per sette giorni e sette notti
a naufragare
narcotizzati dalla sete

costretti l’uomo all’uomo a darsi
il sangue ed il sudore a battersi
coi flutti incontrollati enormi

del metallo marino che squarciava
la gola e gli occhi
a sentire donne imbottite di feti
abortirsi la vita
finché imbavagliata la bocca abbiamo visto
sotto la luce scomparsa di dio un motopesca
maltese

Madonna di Pompei
ed è come se fossimo venuti a caritare
il vetro sabbiato della liberazione
uno sputo di vita un boccone
ma a che serve che io adesso vi chieda
se avete paura di me
di un morto in meno nella pioggia del mondo?

avete sprangato le porte
che solo le bombe delle vostre avarizie possono
far luccicare
Roma cristiana nel buio
il cuore d’Europa nel buio

Andrea Pomella
Andrea Pomella
Sono nato a Roma quando c’erano gli anni di piombo. Ho pubblicato un po’ di libri, qualcuno era un romanzo, qualcun altro aveva a che fare con Caravaggio, Van Gogh e i Musei Vaticani. In uno di questi c’era una prefazione di Maurizio Calvesi. Ho scritto libretti per opere di musica da camera contemporanea, tra cui un canto di guerra per Pasolini gridato con la forza e col cuore dal grande Benat Achiary. Da qualche tempo collaboro con le pagine culturali dell’Unione Sarda, dove scrivo di libri e di autori del mondo, e ogni giorno, con la luce sempre scarsa del mattino, faccio un giro sulla Stella d’Occidente. Una volta ad Ales mi hanno dato il premio Gramsci per un racconto di guerra. Io ne vado molto fiero, Gramsci non so.

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4 Commenti

  1. benvenuto su word shelter Andrea
    felice di averti qui come sai...

  2. Benvenuto Andrea.

  3. Ciao Andrea, ben trovato anche qui


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