La notte è scura e il mare nero come petrolio,
non si distingue l’orizzonte eppure c’è la luna.
La costa brilla di mille luci e le sue voci
si perdono nel riecheggiare delle onde.
Il maestrale confonde gli odori
e tra gli scogli qualcuno si ama.
Le stelle spiano, pettegole comari,
e si lasciano ammirare orgogliose.
Laggiù dove si perde l’oscurità
il mio sguardo vaga naufrago…
È una piccola luce in lontananza il mio approdo.
Una luce che gira, che appare e scompare,
come fantasma nella notte, come miraggio nel deserto.
È lì che convergono i miei pensieri,
è lì che voglio gettare la mia ancora e restare in eterno:
a picco sul mare vicino a quella che è
l’ultima speranza e amata visione dei naufraghi.
Michela
Non potrei essere altro che quella che sono:
un cavallo libero in una prateria che non vuole essere domato;
una fatina buona che appare quando serve e senza rumore se ne va;
una leonessa che protegge i suoi cuccioli e li aiuta a vivere;
il caos senza controllo,la mamma, l’amica, l’amante,
la moglie che ama nel profondo.
Ecco, sono passione, dedizione e propensione.
Una sognatrice con i piedi per terra, la quiete e la tempesta, il dramma e la commedia (beh, forse più la commedia!), il tutto e il niente.
Sono una come tante… sono io.
Nessun commento ancora, aggiungi la tua opinione!