Latitante in questo tempo,
io rapino a mano armata,
fuggo via col mio bottino,
di emozioni senza data.
Le casseforti son dei cuori,
combinazioni senza senso,
scassinatore dell'astratto,
apro quelle vuote dentro.
Per riempirle poi di sogni,
di speranze e di passioni,
chiudo rapido la porta,
corro via dalle illusioni.
Una taglia sulla testa,
piena di tanti pensieri,
hanno messo quei gendarmi,
che non mi vogliono tra i piedi.
Ma son qui sulla serranda,
con il piè sotto il lucchetto,
che il negozio dei miei anni
voglio aprire in un momento.
Prendo tutto senza fretta,
notte ormai è già di festa,
che impegnati un dì io resi,
libero da mani pien di pesi.
Ho rapito poi il passato,
riscattato col presente,
speronato a luci spente,
il futuro con la mente.
Giaccio qui nella boscaglia,
le sirene son spiegate,
mi è rimasta una bottiglia,
due marlboro e un po' di pace.
Che la fine sia il mio inizio,
ladro,nobile e disperato,
nessun rimpianto lascio in terra,
muoio, vivo, senza fiato.
Una luce all'orizzonte,
chiara e timida d'incanto,
apre strade incustodite,
dove non son messo al bando!
È la fine della storia,
del birbante truffatore,
che ha cercato quasi sempre,
forza, stimoli ed amore.
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