-          A signori’ nun è che po’ dà ‘na potata a ‘sta pianta?

Sono le tre del pomeriggio e io sono qua a potar piante dalle nove.

-          Allora che dice? La pota?

Fa caldo. Nonostante sia ottobre inoltrato le mie ascelle sono pezzate e la  fronte è perlata dal sudore. Insomma, sono sporca e puzzo. Voglio solo finire la mia giornata, andarmene a casa a fare una doccia e buttarmi sul divano una ventina di minuti prima che i bambini rientri pieni di vita e di energia.

Alzo la testa e vedo la solita signora del primo piano che mi guarda con aria di sfida. E io non ho voglia di nessuna sfida. Oggi no. Sono stanca pure per le sfide. Ho sete, la fontanella è distante e ho ancora da pulire un’aiuola da potature, erbacce e soprattutto schifezze che loro, i condomini, buttano di sotto come se fosse un grande secchio della spazzatura. Non un giardino. Oggi ho raccolto circa trenta cotton fioc, una ciabatta, una traversina usa e getta per incontinenti, tre pacchetti di sigarette vuoti, una biglia, una busta di plastica, due bottiglie di acqua da mezzo litro vuote, una lattina di coca cola e un brik di Tavernello per non contare le cicche di sigarette.

Mentre penso a tutto questo, guardo la signora e poi la pianta che lei mi indica con il suo indice accusatore. È un sambuco. Un bellissimo sambuco che nonostante il caldo è nel pieno della sua forma. E pensare che a primavera quando l’ho potato era tutto malatino. Pensavo non avrebbe superato l’estate e invece…

-          Eh sì, ha ragione, è da potare. Solo che oggi non ce la faccio, sono qui dalle nove. Ho potato tutti gli oleandri. La prossima volta lo poto.
-          La prossima volta?

Mi chiede sporgendosi ancora di più dal balcone.

-          La prossima volta.
-          Mannaggia che oggi so’ uscita alle nove  e rientro solo ‘mo. Mo lei è stanca, e me tocca aspetta'. Va beh, però mi raccomando una bella potata la prossima volta.
-          A dicembre.
-          A dicembre?
-          Eh sì, io vengo qui ogni due mesi.
-          E io me devo tene’ ‘sta pianta così, fino a dicembre?

Annuisco. Riesco pure a fare una faccia dispiaciuta.

-          Sì signora. Però non si preoccupi fra un po’, se arriva l’autunno, perde le foglie.
-          Però a dicembre me la taglia tutta.
-          Eh no. Non posso. Dovete deciderlo in assemblea.
-          Ancora co’ ‘sta storia dell’assemblea? Ma se po’ sape’ perché?
-          Perché magari a lei non piace, ma quello del piano di sopra invece la vuole, la pianta.
-          Macché. Qua nun la vole nessuno. Ma se po’ sape’ a che serve sta pianta? Fa solo veni’ gli insetti e le mosche.

Come se le mosche non rientrassero nella famiglia degli insetti.

-          Senta signora, ma se tutte ‘ste piante le danno fastidio perché non propone in assemblea di fare una bella colata di cemento? Così, invece di chiamare me, chiamate una ditta di pulizie e il problema non si pone.
-          Ah quante storie. Guardi la dia a me la sega che ie faccio vede’ come se pota.
-          Guardi che io il mio lavoro lo so fare. Se lei si sposta un pochino verso l’angolo del suo balcone può vedere come ho fatto gli oleandri. Non sono perfetti? Comunque, io a dicembre la poto, diciamo che la poto molto.
-          Nooo, lei la deve elimina’.
-          Allora, io sento l’amministratore e, se lui mi dice che posso eliminarla, la taglio tutta. Comunque pure se io gliela poto al colletto vedrà che riesce. Non muore. Finché ci saranno radici nella terra ricaccerà.
-          Eh già, come quell’altra bucanville che nun volevate taglia’. Poi l’avete fatto e ‘mo è riuscita fuori.

Cerco di trattenere il sorriso. Ah le piante, quante risorse hanno. Mi ricordo ancora la litigata durata due mesi per cercare di salvare la bouganville. Ma poi, con la scusa che aveva le spine, la signora del primo piano con il suo indice puntato era riuscita a vincere o, almeno, così credeva.

Maria Musitano
Maria Musitano
Ritrovai il mio cuore nascosto sotto un cespuglio.

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10 Commenti

  1. Quanta pazienza che ce vo' co' 'sti stupidi esseri umani, pensò la povera pianta da tagliare... 😀

  2. stupenda questa cosa delle piante che credi di aver ucciso e 'riescono'... sono un po' come dei super eroi 😉

    • come supereroi che non conoscono vendetta e che usano tutte le loro energie per rinascere... a volte davvero dalle proprie ceneri

  3. capisco quello che dici...
    io sto al primo piano ed ho un giardino pavimentato molto grande e molto poco curato purtroppo per mancanza di tempo in cui arriva di tutto dai piai superiori, a volte sembra quasi per sfregio... boh.
    Riguardo alla tipiche signore che pare stiano sempre e solo a guardare quello che fai...
    ma nun c'hanno da fa niente queste?? a me nun basterebbe un altra vita pe fa tutto quello che vojo fa ogni giorno!
    ...assurdo quanto alcune persone abbiano bisogno di riempire la propria vita con un istante di presupposto potere a scapito dei milioni di istanti scritti sulla pelle di un essere vivente.
    Per fortuna che c'è ancora qualcuno che riesce a percepire il valore della vita.
    La mia ragazza ad esempio ha raccolto una pianta morente gettata in tra i rifiuti qualche giorno fa e gli sta dedicando un pò dei suoi istanti.
    Forse non vivrà, o forse si...
    Però ogni momento che si dedica ad una vita penso che arricchisca anche la nostra.

    • Per chi mi conosce sa che questo racconto prende spunto dal mio lavoro. Un lavoro scelto con il cuore e non tanto per fare qualcosa. Persone come la signora del primo piano ce ne sono molte. La maggior parte di loro non capiscono che le piante sono vive. Non è stato insegnato loro e, oggigiorno, le piante sono qualcosa di astratto e inutile. "Ma se po' sape' a che serve 'sta pianta" è una frase ricorrente. Per i più sporca. Oppure "l'ho piantata che era piccola piccola, e 'mo supera la casa". Non c'è educazione del verde né rispetto. L'essere umano si sente superiore e pensa di poter decidere di vita o di morte su tutto il resto. Le piante sono oggetti assoggettati a noi e nulla più...
      Per non parlare poi dell'indecenza delle persone che ancora oggi continuano a buttare le cose di sotto, così "a gratise" come dice un mio amico.
      Il rispetto manca. Sempre. Ovunque. Rispetto e consapevolezza che quello che facciamo al resto, lo facciamo a noi stessi.
      p.s. la tua ragazza rientra nella "crocerossa delle piante" e, al di là di come andrà a finire per la pianta, sono certa che la pianta gliene è grata. 🙂

      • ...C'è talmente tanta umanità in questa capacità di amare gli alberi, talmente tanta nostalgia dei nostri primi stupori, talmente tanta forza nel sentirsi così insignificanti in mezzo alla natura... sì, è proprio questo: l'evocazione degli alberi, della loro maestosità indifferente e dell'amore che proviamo per loro da un lato ci insegna quanto siamo insignificanti, cattivi parassiti brulicanti sulla superficie terrestre, dall'altro invece quanto siamo degni di vivere, perché siamo capaci di riconoscere una bellezza che non ci è debitrice.
        (tratto dall'Eleganza del riccio, di Muriel Barbery)
        ...cmq "Ma se po' sapè a che serve 'sta pianta" mi fai morire!!! (Immagino la tua faccia amica dolce!!)

  4. Cara Sara pensa che sono riuscita ad essere calma... non le ho risposto... non valeva la pena. Persone come la signora del primo piano dall'indice puntato... il mondo ne è pieno... pure i governi ne sono pieni.
    Comunque, il Sambuco serve... oltre a produrre ossigeno, oltre ad essere molto bello. I fiori si possono fare fritti come i fiori di zucca, dai frutti invece si può fare la marmellata ed infine, i suoi rami dentro si possono rendere cavi ed usare per gli usi più svariati...

  5. bella questa. io la bunganvilla l'ho piantata due anni fa e mi è pure morta. il sambuco mi piacerebbe pure. anyway a volte bisogna far finta di niente ma altre volte ci si risolve la vita in soli quattro secondi : 1vaf ... 2fan ... 3cu ... 4looo.
    un saluto e un bacio a te e alla famiglia

  6. Caro Nicola come hai ragione... ma a volte i quattro secondi tocca reprimerli... anche se con certe persone reprimere è l'unica via... perché tutto il resto è perla per i porci. La bouganville è bella... spine a parte.... ma il sambuco sa il fatto suo... famiglia salutata...


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