La Babele di Barcellona

Recensioni Vito Tripi

di Vito Tripi

Faccio outing: amo Barcellona, la Catalunya, Gaudì e il Modernismo, le Ramblas e il Bario Gotico. Ergo tutto ciò che ruota intorno a questa città è per me ben accetto. Pertanto un thriller ambientato nel cuore della capitale catalana è un doppio piacere. E’ il caso de Il labirinto di sepolto di Babele di Francisco J. De Lys edito dalla Newton&Compton. Era dai tempi de La chiave Gaudì che non si sfornava un libro così interessante in salsa catalana.

La nostra storia si apre sul finire del XIX secolo quando un monaco sconosciuto arriva alla soluzione di un misterioso enigma, che lo aveva accompagnato per tutta la vita in un viaggio per mezza Europa, racchiuso nelle lettere J.A.P.P.B. Un mistero così grande da poter rivoluzionare l’essenza stessa della Chiesa. Solo che una serie di tragici eventi impedisce al religioso di arrivare al suo “tesoro” e decide, ad un passo dalla morte, di occultare il tutto. Passano 114 anni è l’ultima sera d’inverno, in una Barcellona avvolta da un’insolita e fitta nebbia, il giovane e affermato architetto Gabriel Grieg, ad un passo dal concludere un affare miliardario, riceve un misterioso pacco contenente una copia in giapponese, molto antica, di uno dei suoi libri preferiti L’isola del Tesoro. Dopo pochi minuti riceve una telefonata che riproduce il suono del coro degli schiavi del Nabucco, ma non uno qualunque, ma la melodia riportata da un suo carillon scomparso quand’era bambino. Dall’alto capo del telefono c’è una misteriosa donna Catherine che lo attende in una delle sala dell’albergo in cui Gabriel si trova. La misteriosa bionda sa molte cose sul passato di Grieg e gli fa anche un triste vaticinio, che tra venticinque ore egli sarà morto! Per salvarsi deve seguirla alla ricerca di una misteriosa Chartham che solo lui può trovare avendola già vista più di trent’anni prima. E l’architetto ricorda, ricorda un pomeriggio particolare in cui il suo amato padrì, gli fece una serie di domande è occultò dei suoi oggetti. E mentre i due iniziano una ricerca nelle viuzze di Barcellona lentamente si mettono in modo meccanismi vecchi di secoli che aspettavano con ansia quel momento. Gabriel e Catherine rischieranno più volte la vita, si tradiranno più volte sino alla rivelazione finale.

De Lys rivoluziona il mito della Torre di Babele, esalta l’opera di uomini come Mercatore e Bruegel e ci mostra una Barcellona, misteriosa e lontana dai depliant turistici. Ma Il labirinto di sepolto di Babele è anche un omaggio al grande Gaudì e alla sua opera più famosa la Sagrada Familia. Il thriller di de Lys è tutt’altro che scontato e soprattutto evita la dicotomia buoni e cattivi, come afferma la stessa Catherine “in questa storia non ci sono dei veri propri cattivi”. E soprattutto l’autore evita di scivolare sul politico sia per quanto concerne la storia catalana sia per quanto riguarda il Vaticano. Vengono ricordati alcuni personaggi della storia della cristianità, Iganzio Loyola in primis, ma senza usare una dialettica antiecclesiale basandosi sui documenti e i fatti storici. Ci troviamo di fronte anche ad un romanzo dai forti risvolti intimisti con la vita dei due personaggi messa completamente a nudo. Il pezzo più toccante è il confronto tra Gabriel e un vecchio bulletto della sua infanzia. Un dialogo toccante e molto profondo.

Però…c’è sempre un però alcune pecche ci sono: in primis l’autore tende ad allungare un po’ troppo il brodo in alcuni punti e soprattutto lascia molti interrogativi in sospeso trincerandosi dietro risposte date alcuni personaggi del tipo “non puoi capire” o “al momento debito ti verrà detto”. Solo che queste grandi rivelazioni non sempre arrivano! Tolti questi particolari è un libro nel complesso buono che riesce ad attirare il lettore in tutti i suoi intrighi, come in una tela di ragno, sino all’ultima riga.

 

TITOLO: Il labirinto sepolto di Babele

AUTORE: Francisco J. De Lys

EDITORE: Newton&Compton

PREZZO: 9,90

PAG: 475

ANNO: 2011

GENERE: Thriller

Vito Tripi
Vito Tripi
Vito Tripi collabora con l’Agenzia Stampa Deigma Comunicazioni specializzata in uffici stampa culturali, religiosi, sociali e tecnico-scentifici, con le Riviste “Charta Minuta” e “Storia del ‘900” “L’idea il giornale di pensiero” Dal settembre 2007 è opinionista cinematografico per l’emittente TeleVita nel programma “Lungometraggio” Ha curato la Rubrica Cinema e Libri per il periodico on-line www.nannimagazine.it Cura la Rubrica d’arte “Gallerie Romane” per la radio Vaticana nel programma “Attualità della Chiesa di Roma” Cura la Rubrica Arte&Libri per il mensile “Il Giornale del Lazio” Curatore della manifestazione letteraria “Genius Loci” presso la Facoltà di Lettere dell’Università di Tor Verga

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