Oggi c'è la festa in paese. Le macchine finalmente non passeranno da qui.
Due bambini possono correre liberi in mezzo alla strada, cercando equilibrismi incerti sulla striscia continua.
Ti va di credere che non c'è niente di impossibile.
La signora dalla terrazza fa sventolare la tovaglia e le briciole cadono nell'ombra, per partecipare alla sfilata, non viste.
Un elicottero, minaccioso, fa rimbombare le eliche nel deserto della piazza.
La tribuna per le autorità è pronta e sembra sonnecchiare e le cataste di errori non si curano e non si riflettono, non oggi.
Già qualcuno rispecchia nelle vetrine il bel vestito della domenica, con la noncuranza di chi sta guardando.
Due cani distanti cercano forse la stessa traccia.
Osservata dal tetto, la paura non sembra poi così rumorosa.
Scaverei volentieri tra le soglie incatenate, ma è difficile, come è difficile da raccontare l'odore del rimorso.
Lo zucchero filato e le castagne lo capiranno.
Dipendo eccome dai miei ricordi, sono quel bambino che legge la linea delle foglie cadute e la cartina che ne deduco mi porterà al tesoro, prima o poi.
La speranza è nell'opera.
Io sono un cinico a cui rimane
per la sua fede questo al di là.
Io sono un cinico che ha fede in quel che fa.
(Vincenzo Cardarelli)-----
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le feste di paese... ne sono attratta e allo stesso tempo ne provo repulsione. Lo sfarzo e il non pensare, i soldi buttati per godere di attimi infinitesimali, alcool a gogo e tutto sembra permesso... le feste di paese in cui i bambini ritrovano la giusta dimensione, dove il tempo sembra fermarsi...
le feste di paese dove si tira fuori il vestito migliore quello della domenica appunto.. il girono dove conta l'apparire e ci si dimentica dell'essere.... ma questo solo per noi grandi... i bambini ancora riescono ad essere, magari percorrendo le linea di una foglia alla ricerca del loro tesoro nascosto...
"Restano sparsi disordinatamente i vuoti a perdere mentali abbandonati dalla gente..."
(E. Bennato "Feste di piazza")
ottima citazione Noria...molto adatta...
bravo Matteo 🙂
quel che chiedo a voi è: si dipende dai ricordi o loro dovrebbero dipendere da noi?
entrambe le cose...spesso la nostra mente seleziona cosa ricordare e "adatta" i contorni del ricodo al gusto personale...se le esperienze del passato sono forti, in senso negativo, ma anche positivo, è difficile distaccarsi dal ricordo, andare oltre, non farsi influenzare...