La matematica è divertente

Racconti matteo

Così appoggiata al finestrino dell'auto guardi la notte passare mentre guido via da qui, perchè la pioggia smetta di inseguirci. Una mano sul volante, l'altra stringe il silenzio. Con la fronte hai lasciato una nuvoletta del tuo calore sul vetro che ora non è più trasparente, ma per sempre disegnato dei tuoi dubbi.
Schivo la carcassa di un gatto che non sapeva più di che corsa fermarsi e che ha catturato poche prede e l'ultima sei tu. Tu che ti volti, come se potessi riuscire a soccorrerlo, a dargli almeno un cuscino. Ti dico che è tardi.

Accendo sigaretta e stereo, accavalli le gambe, chiusa alla musica che è la mia, perchè ti fanno orrore i miei testi che dicono cose sconce sull'amore e sulla vita.
Raggiungiamo il vecchio molo abbandonato, non ci vengono più neppure i tossici e nemmeno luna e stelle, ma ci siamo noi.

Dalla borsa prendi un fazzoletto di carta e una penna, una moneta tintinna tra le tue dita e cade senza emettere alcun suono. Scrivi la matematica è divertente e poi inventi un fiore e lo cancelli petalo per petalo.
Vorresti scendere ma la strada è invasa dal fango e indossi scarpe nuove cui supponi vada di ignorare il mondo, o di crederlo liscio.

Provo a mettere in moto per ripartire, ma il motore non risponde.
Se restassimo fermi qui, come potremmo sbagliare?

Me lo chiedi, sembra una preghiera, ma lo sai che non potremmo mai, e le preghiere non mi illudono più.
Sai, potremo scaldarci se c'è sole, o mangiarci per sopportare la fame, soffiarci addosso se il caldo diventa opprimente, bere le nostre labbra se a voler vincere sarà la sete, potremo tamponare il sangue che cola dalle vene indebolite leccandoci i giorni perduti.
Potremo anche lasciarci respirare dal buio, ma non potremo mai restare fermi in questo momento che mentre provi a indossarlo è già passato.

E tu sì, sì che lo sai.

Giro la chiave e adesso il motore parte, posso lasciarti il volante se hai un piano e ti va di guidare.
Ma vuoi solo bruciare la mia sigaretta, aspiri e sai fare quei cerchi perfettamente concentrici, spirali verso una notte che ama non farsi desiderare.

matteo
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La speranza è nell'opera. Io sono un cinico a cui rimane per la sua fede questo al di là. Io sono un cinico che ha fede in quel che fa. (Vincenzo Cardarelli)----- //badradio.splinder.com/

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5 Commenti

  1. complimenti, catturi attenzione e immaginazione

  2. grazie! va bene assegno o preferite contante? 🙂


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