"Io non avrei mai il coraggio di reagire alla malattia come hai fatto tu" Piero stava parlando con Anna, mentre facevano colazione al bar. La donna era uscita da poco tempo dell'ospedale e raccontava all'amico di come la scrittura le fosse servita a superare i momenti bui della cura.
"Invece un mio compagno di militare, dopo essersi ammalato, si
dedicò completamente alla pittura - continuò Piero -Era bravo e divenne molto famoso. Purtroppo morì a soli 27 anni".
Anna, uscita dal locale, andò su google per trovare immagini e notizie sul ragazzo di allora. Un suo autoritratto la colpì. Sembrava le parlasse con dolcezza e rassegnazione.
Cercò ancora e rimase affascinata dalla nuova immagine. Era un'enorme scatola nel mezzo del mare in tempesta, impotente e statica, come chi è gravemente malato.
Quel contenitore dipinto però non soccombeva. L'umidità non lo deformava nè lo scoloriva. La scatola era rossa e vivida. Un oggetto brillante e vitale come un fuoco acceso.
+in memoria dell'artista torinese Bruno Zanichelli
è bello leggerti Noria 🙂
grazie!
Un'altro che se ne va....
a parte la straziante vicenda umana...questo artista è molto vitale...quando ho visto il suo autoritratto, ho avuto l'impressione che "mi parlasse", mi chiedesse di ricordare delle sue opere....
Una passione, che sia la scrittura, la pittura o altro, aiuta a sopravvivere.
Ci strappa allo sconforto e regala qualcosa di noi a chi ci ama.