L'uomo guardava il cielo.

Il silenzio rotto dal rumore di onde sugli scogli, il buio giocava a nascondino con la luce di un faro in lontananza.
L'uomo guardava il cielo e sognava mondi lontani.

Nella tela nera della notte impazziva una battaglia di stelle cadenti, scie luminose e caotiche, pennellate astratte di un pittore divino.
La donna salì silenziosa dall'acqua, nuda come una sirena, fresca e libera come una brezza d'estate.
Si avvicinò all'uomo e gli strinse la mano.

Piccole gocce bagnarono il viso di lui, rugiada marina liberata dai capelli di lei.
L'uomo sentì il calore di labbra salate sfiorargli la fronte, chiuse gli occhi, ne assaporò ogni sfumatura.
Ora lei era sopra di lui, il seno sul suo viso, il tempo scandito dal battito di un cuore.
Fecero l'amore, dolcemente, a ritmo di onde e di sospiri, liberi come le stelle cadenti nel cielo.

Quando aprirono gli occhi, due corpi racchiusi in un'unica anima, due metà riunite in un'unica essenza, lui si perse nel buio di quelle pupille.

Si avvicinò all'orecchio di lei, che rivolta ora verso il cielo sembrava voler decifrare le traiettorie delle stelle cadenti, voler mettere ordine al disordine, alla ricerca di una celeste mappa del tesoro.

"Vedi quella stella sopra di noi, la più luminosa di tutte le stelle?"
"sì" rispose lei
"Tutte le volte che ti sentirai sola e triste vola fino lassù e raggiungi quella stella,
cerca una spiaggia, sdraiati e con gli occhi al cielo guarda in sù
Troverai sempre, sopra di te, una stella,
la più luminosa di tutte le stelle"

Fabrizio Dosi
Fabrizio Dosi
Un trentenne di insuccesso che sogna di rimanere bambino, un giocatore di poker che desidera essere scrittore, un amante delle parole che è stato per molto tempo in silenzio

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