Lei guardava la nebbia diradarsi, il cielo era tornato limpido eppure si sentiva così strana. Che passi curiosi fa il destino a volte, sembrano avere direzioni certe invece poi non portano da nessuna parte. Soffiò il fumo fuori dalla bocca e lo guardò pensando che un po’ tutto nella vita faceva la stessa fine, svaniva nell’aria senza lasciare traccia. Aveva accettato quel caso sicura che sarebbe riuscita a risolverlo e invece non ne era venuta a capo. Tutte le tracce che aveva trovato erano stati buchi neri che non portavano a nulla. Continuava a vedere gli occhi di quel bambino, avrebbe voluto salvarlo, avrebbe dovuto salvarlo, ma non ce l’aveva fatta. Non era alla sua portata. Un incarico troppo difficile, eppure... eppure che importanza aveva.
A volte si vince a volte si perde. Già, è la vita, eppure stavolta si sentiva sconfitta come se si fosse trattato di una guerra personale. Non era un caso di coscienza, era molto di più. Si era sentita coinvolta come se si fosse trattato della sua stessa vita, e tutte quelle persone fossero lei. Era stanca e non vedeva l’ora di tornare a casa, l’ora che fosse tutto finito e adesso che era finito non sapeva più cosa fare. In fondo aveva trovato qualcosa a cui pensare, qualcosa di nuovo per cui combattere e che la teneva impegnata invece a casa aveva le sue vecchie battaglie interrotte a metà, le sue ferite cicatrizzate ma così ben delineate, il solito muro bianco da osservare per ore, il ticchettio della sveglia che non la lasciava dormire la notte, quel silenzio pesante che la circondava in ogni stanza e tutte quelle domande irrisolte nella testa che sarebbero tornate a bussare come sempre. Accese un’altra sigaretta con quella che stava finendo di fumare e accese la radio della sua macchina, le luci della notte sembrano bisbigliare a volte pensò, solo che io non capisco mai cosa dicono davvero…
Karen Lojelo
🙂
🙂