Ci sono giorni che ho talmente tante cose da dire che resto in silenzio, mentre le parole litigano tra di loro e io di tutti questi pensieri non so che farmene mentre si aggrovigliano e non riesco ad ascoltarmi, non riesco ad ascoltarli. Cerco di dargli un nome, un ordine logico, una frase di senso compiuto… ma no… sono solo fotogrammi veloci di tutta una vita che ho vissuto, e, che per quanto sia il mio mestiere, non saprei proprio raccontare certe curve di emozioni, certi sospiri e il sapore di certe paure miste a felicità incoerenti. Io che voglio sempre trovare un senso e una spiegazione a tutto adesso capisco che non posso… e non solo non posso capire io ma tanto meno spiegarlo ad un altro.
Quindi scusa anche tu che mi domandi, scusa se resto in silenzio e non parlo, ma sai le parole mi si sono strozzate nella gola, si sono incastrate e mischiate e poi sono ricadute giù in un posto lontano e fondo ne sento l’eco confuso e non sembra più nemmeno un discorso ma paiono note e ne avverto solo il motivo in sottofondo e non solo non ho una corda tanto lunga per andarle a riprendere ma nemmeno le vedo da qui, lì è tutto buio.
Karen Lojelo
il pozzo... il pozzo delle parole... mando giù un secchiello, la corda forse alla fine può essere suffciente... e tiro su una manciata di parole... fresche e limpide... le altre le lascio sul fondo, insieme ai sassi e alla terra... 🙂
🙂
Il silenzio forse è sottovalutato.
Anche quando non abbiamo nulla da dire in realtà stiamo dicendo qualcosa... Cosa? Che non abbiamo niente da dire.