Le seppie non ricordano.
Dicono, mi hanno detto che, le cose che non ti uccidono ti rendono più forte. Dovrei essere fortissimo, ho pensato. Doveri ringraziare tutto questo dolore che mi ha donato la vita. Dovrei ringraziare per i sorrisi che riesco ancora a regalare, per la voglia di ballare che mi da la musica. Per l’amore che provo verso le persone e la loro umanità. Per i nipotini. Per mia madre e i miei fratelli. Per il ricordo dei baci pieni d’amore. Perché non so tradire. Per le donne. Per ché ho gli occhi buoni e limpidi. Perché alcuni giorni mi guardo allo specchio e riesco a pensare persino di essere bello. Perché quando qualcuno mi chiama, io sono per lui. Ma nono stante tutte queste cose che ho, nonostante tutta questa fortuna, non ho la forza. La forza che dovrei avere. La forza che si aspettano da me. Alcune ferite non guariscono, no, e a distanza di anni, il passato ritorna e mi piglia a pugni. Sono senza difese da lui sapete, non posso cambiarlo e lui non cambierà. Il futuro non arriva mai, e pure il tempo passa, invecchio, non ho paura, ma non sono forte o più forte di prima solo sempre più fragile. Ho perduto troppe cose, e mi mancano come il calcio nelle ossa , il dolore che non passa come l’osteoporosi. Tutti i giorni il presente muore di solitudine, si fa passato, passato che torna e resta e resterà scritto domani. E non saprò mai per donarmi per una vita di giorni che muoiono. Come se potesse essere diverso. Come se ci potesse essere un giorno nuovo con te. Come se un giorno sotto il peso del tuo ricordo non dovessi finire per spezzarmi definitivamente. Tutte le ossa. Allora smetterò finalmente di piangere. E saprò per certo, trasformato in un sacco di carne, che dicono, mi hanno detto solo menzogne.
Dicono, mi hanno detto che, le cose che non ti uccidono ti rendono più forte. Dovrei essere fortissimo, ho pensato. Doveri ringraziare tutto questo dolore che mi ha donato la vita. Dovrei ringraziare per i sorrisi che riesco ancora a regalare, per la voglia di ballare che mi da la musica. Per l’amore che provo verso le persone e la loro umanità. Per i nipotini. Per mia madre e i miei fratelli. Per il ricordo dei baci pieni d’amore. Perché non so tradire. Per le donne. Perché ho gli occhi buoni e limpidi. Perché alcuni giorni mi guardo allo specchio e riesco a pensare persino di essere bello. Perché quando qualcuno mi chiama, io sono per lui. Ma nonostante tutte queste cose che ho, nonostante tutta questa fortuna, non ho la forza. La forza che dovrei avere. La forza che si aspettano da me. Alcune ferite non guariscono, no, e a distanza di anni, il passato ritorna e mi piglia a pugni. Sono senza difese da lui sapete, non posso cambiarlo e lui non cambierà. Il futuro non arriva mai, e pure il tempo passa, invecchio, non ho paura, ma non sono forte o più forte di prima solo sempre più fragile. Ho perduto troppe cose, e mi mancano come il calcio nelle ossa, il dolore che non passa come l’osteoporosi. Tutti i giorni il presente muore di solitudine, si fa passato, passato che torna e resta e resterà scritto domani. E non saprò mai perdonarmi per una vita di giorni che muoiono. Come se potesse essere diverso. Come se ci potesse essere un giorno nuovo con te. Come se un giorno sotto il peso del tuo ricordo non dovessi finire per spezzarmi definitivamente. Tutte le ossa. Allora smetterò finalmente di piangere. E saprò per certo, trasformato in un sacco di carne, che dicono, mi hanno detto solo menzogne.
molto bello questo pezzo... bentornato su wordshelter!