Un giorno t’incontrai,
ma non ti vidi,
fino al momento in cui accendesti la luce dei tuoi occhi
e lasciasti effondere il calore del tuo essere.
Allora ti guardai e ti vidi
in tutto il tuo splendore,
ma feci finta di niente e
mi allontanai da te amandoti senza saperlo.
Quel sentimento devastante si fece strada lentamente nel mio cuore
entrando di soppiatto da uno spiraglio lasciato aperto.
Avvolse ogni cosa inciampata nel suo incedere costante
fino a non avere più spazio,
ma volle espandersi ancora e così cominciò a premere,
a premere tanto da fare male … così che non potessi più ignoralo.
E lo feci: spalancai l’uscio che si affaccia sull’anima
e lasciai che quella nebbia di sospiri offuscasse e velasse
ogni fibra del mio essere facendomi credere di vivere in un sogno.
Quel sogno così vero che ora so essere realtà d’amore.
Un amore nato dal coraggio e dalla generosità,
dal terrore e dalla volontà di amarti contro tutto quello che me lo avesse impedito
perché trovata l’altra mia metà ed essendo finalmente me stessa,
non avrei potuto più farne senza.
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