Luna calante

Ho aspettato la luna calante per tagliare i capelli davanti allo specchio
non c'era luce abbastanza, non ne vedevo i ritagli.
ho chiamato un taxi, per non uscire da solo, ho detto al tassista
di non staccare mai le mani dal volante, di guidare fino all'abbandono,
dove gli pareva, la voragine del cuore.
ho puntato una pistola sul dietro della sua testa,
e gli ho chiesto gentilmente di sedersi al mio fianco, e aspettare il mattino
sugli scogli abbandonati, sulle pendici assai bianche delle rovine dei miei anni.

Ti ho vista ridere e poi piangere per non dire che avevi paura.
cosa rimane se restiamo vicini e quando piove non ti bagni
dove sono quando è sera e mi arrampico nei sogni,
dove sono quando è notte e come un cieco
cerco un'altra cattedrale, e l'odore di candele.

Ho chiuso gli occhi, e mi sono poi svegliato
ho chiuso gli occhi e mi sono poi svegliato.

Ho aspettato la luna calante per tagliare i capelli davanti allo specchio
non c'era luce abbastanza, non ne vedevo i ritagli.
ho chiamato un taxi, per non uscire da solo, ho detto al tassista
di non staccare mai le mani dal volante, di guidare fino all'abbandono,
dove gli pareva, la voragine del cuore.
ho puntato una pistola sul dietro della sua testa,
e gli ho chiesto gentilmente di sedersi al mio fianco, e aspettare il mattino
sugli scogli abbandonati, sulle pendici assai bianche delle rovine dei miei anni.

Resto solo nel mattino, luci foglie e asfalto bagnato.
e dove sei, dove sei ora, in questo sonno che non viene, tu,
un sorriso ritagliato sui gradini di una chiesa
nella notte che il silenzio era nebbia, birra e pioggia fine.
non calpestare le aiuole, quando cammini
non calpestare la vita, mentre respiri.
e dove sei ora?

Cieli spenti, sterminati.

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