Quanto mi costi
poesia del malamore
che stilli versi a gocce
salmastre, lacrime viola
e mai ti curi
di questo petto sanguinante
di queste mani
che afferrano la coppa del giudizio
portandola alla bocca.
Padrona esigente
che pretende sacrificio
a unghie scavo la tua crosta,
la secca pianura mai concessa
cercando il verbo perfetto
pura, scarna, lucente immagine.
Sono tiepido, misero figlio
che prega rifugio
tra le tue cosce schiuse
e tu sanguinaria Medea
affondi denti e spine nella carne
mentre avvolgi un mantello velenoso
all’arco delle mie spalle.

Guido Mazzolini
Guido Mazzolini
Nato a Cremona, da allora respiro nebbie fitte, afa padana e pianeggianti sensazioni. Mi esprimo come posso e come so, nello stesso modo che mi è stato concesso da un cinico fato. Scrivo parole convinto che l’espressione sia la magia donata agli esseri umani per potersi elevare e somigliare agli Dei. Non esistono punti fermi nel mio esistere, solo zattere di comprensione in balia di un oceano agitato e onde altissime che conducono, malgrado noi, verso lidi sconosciuti. Per questo credo nella parola espressa come valore supremo; ci credo perché la voglio fortemente mia, la sento scorrere nelle vene più del sangue, possiede un proprio odore inafferrabile ed evoca consapevolezze diverse, la posso toccare con mano, ingoiare e respirare ogni istante. Credo nel “linguaggio dell’inesprimibile”, nelle sensazioni e intuizioni che solo parole non convenzionalmente espresse riescono a palesare realmente. "Sono l’oscuro lato che nasconde la genesi più vera di me stesso." Ho scritto, mio malgrado: "L'Attimo e l'Essenza", "Diario di bordo", "Il passo del gambero", "Suoni", "La ragione degli alberi", "Un celeste divenire". "Destinati a direzioni diverse" è il mio ultimo figlio di carta.

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3 Commenti

  1. Medea dal manto velenoso...una bella immagine, degna del malamore.

    E quanto ce ne sarebbe da dire ancora, eh...non bastano le linee bianche di un singolo foglio, ma da qualche parte bisognerà pur cominciare, no?

    Niente male Guido...


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