La mia mente vive
tra due finestre in un giorno che nasce
contro tempeste di fuori,
al di là dei panorami.
La mia mente vive
anche nell’afa dello scirocco,
sfrangiata da raffiche d’oblio
e nonostante il limite
del quieto vivere al riparo.
La mia mente vive
scavalcando i templi degli specchi,
attraversando i miei pori
e tuffandosi nelle onde
vive nonostante
il rifiuto e lo scherno,
o una lingua senza gola.
La mia mente vive
nella piena incarnazione
adoperandosi tutta
in fantasie di tumulto.
Vive senza sacramenti,
peregrina in cerca di preghiera
e poi si finge morta.
La mia mente scompare
a chi le chiede il sangue,
al villaggio nemico
e a coloro che hanno tradito.
La mia mente sfugge
ai miei discorsi nella notte,
si arricchisce del magma
dei poeti e si risveglia.
Essa resisterà sempre,
fino dentro la fibra,
riportando alla germinazione
rami secchi ed invisibili steli.
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