Un mondo dentro un mondo

Racconti Karen Lojelo

Verso la solita terza tazza di caffè della giornata e ci guardo dentro cercando le risposte che non ho trovato nei tuoi occhi, né di nessun altro, come fossero fondi, ma di fondo c’è solo il mio sguardo e quelle risposte che cerco sono le mie, non le tue. Sono quelle che sarebbero spettate a tutte le domande che mi sono state fatte, a quelle a cui non ne ho trovate o ne ho date di sbagliate. Me ne accorgo solo oggi di come non si possa mai essere sicuri di nulla, nemmeno del proprio punto di vista… vedi, ora che mi sono spostata infatti vedo tutto diverso. O forse sono finalmente al centro e solo adesso vedo tutto. Tutto, dall’alto di questo 6° piano e se mi affaccio c’è un intero mondo che mi sta cambiando intorno.

C’è una canzone nuova alla radio che accompagna le mie giornate, ho una nuova colonna sonora adesso e solo oggi è la settima volta che la ascolto e la rimetto perché mi piace tanto eppure… chi lo avrebbe mai detto, che ci sarebbe stata un’altra canzone, un altro sguardo. Senza certezze quindi buttiamo un piede avanti all’altro, ma adesso lo faccio sorridendo perché una l’ho trovata, ed è che qualcosa ad un certo punto può perfino andare meglio. Meglio di quanto avremmo desiderato o sperato, eppure se mi guardo dentro è un peccato, un peccato che mi porti tante cicatrici appresso, di quelle che di tanto in tanto riescono a turbare perfino un momento perfetto.

Ascolto questa canzone che mi suona dentro, avevi ragione tu, a volte le parole passano in secondo piano, questo testo forse non mi appartiene più, ma la musica suona così bene con questi pensieri di oggi, hanno lo stesso ritmo calmo. Ho scoperto che la malinconia sta perfino dentro la felicità, quando ti guardi indietro e pensi che peccatonon averla avuta ieri questa vista, questo panorama, se potessi tornare indietro mi prenderei per mano e mi salverei, mi porterei via di là. Via da tutti quei posti, da tutte quelle persone, via da me che mi facevo solo male. Ci andrei così a piedi scalzi, vestita solo di questa canottiera… ma poi alla fine ti accorgi che perfino il dolore può diventare qualcosa da ricordare con nostalgia e dolcezza, sarà colpa della tenerezza che si prova verso sé stessi ad un certo punto, quando ci si accorge che si è sopravvissuti e che magari si sono versato tante lacrime… per niente.

O forse le lacrime non vanno mai a vuoto, lavano via lo sporco, lucidano l’anima e a gente come noi danno da scrivere per dieci vite almeno.

Ma poi io lo so, lo so che tutto ha un senso, per il semplice fatto che io voglio trovarlo. Guarda, guardami adesso, sta cambiando tutto, ricomincio da questo cielo intatto, un nuovo viaggio, guardami, so sorridere ancora, perfino mentre piango, e tu, dentro quello specchio, tu che non ci credevi più, adesso dimmi, dimmi se non è un miracolo anche questo…

Karen Lojelo

httpv://www.youtube.com/watch?v=E33kIQNPkyc&feature=related

Karen Lojelo
Karen Lojelo
Karen Lojelo, nasce a Roma il 25 giugno del 1976. Ha pubblicato 'L’amore che non c'è' romanzo 2008), la raccolta di poesie 'Binario 8' e 'l'ebbrezza del disincanto' (romanzo 2012). Nel 2013 è andato in scena uno spettacolo teatrale scritto da lei: Riflessi con la regia di Virginia Pavoncello. Nel 2018 è uscito il romanzo 'Non ti scordar di te' edito da Viola editricee vincitore del premio speciale della giuria al concorso internazionale Montefiore, subito dopo 'Margherita' una raccolta sui generis di racconti e monologhi su questo personaggio immaginario e dedicata alla sensibilità femminile. A novembre 2018 viene pubblicata una nuova edizione indipendente rivisitata e corretta di 'Binario 8', poesie strettamente collegate con i racconti di 'Margherita'. A breve è prevista anche l'uscita di un'antologia di racconti da lei curata con la partecipazione di altri scrittori tra cui nuovi autori e nomi noti. Gestisce un sito multi autore che promuove la scrittura e l’arte in tutte le sue forme //www.wordshelter.it/ Il suo sito personale //www.karenlojelo.it/

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5 Commenti

  1. ed io semplicemente ti amo...

  2. bellissima Karen,ed in bocca al lupo per il tuo (Vostro) cammino,te lo dico con sincerità.Cosa c'è di meglio di saper felice una persona a cui vuoi bene?Me lo hai insegnato tu ed è proprio così...AD MAIORA ragazzi.... (resta il fatto che come scrivo io non trova eguali!!! XD modesto come sempre!)

  3. Anche per me tutto ha un senso, deve averlo per forza. Perché anche io voglio trovarlo. Forse per giustificare gli errori, convincendomi che senza loro non sarei arrivata al punto del cammino in cui mi trovo adesso. Come sempre succede leggendoti, mi trovo a pensare e a pormi domande e a darmi ipotetiche risposte o semplicemente la risposta più semplice che non a tutto si può rispondere.


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