Noi Spettri dell'Eterno Settembre

Si...

...siamo proprio quelli che ti cullano tristemente ogni volta che fai il biglietto per tornartene alla tua qualsiasi nuova realtà, siamo quelli che ti accompagnano fin dentro al letto quando chiudi lo sportello della macchina a fine estate per andartene via...

...siamo la mano che hai lasciato senza sorridere, che non distinguerai mai nei tuoi album di ricordi fotografici digitali.

E siamo rimasti tutti quanti svegli...

...trascinandoci fuori dalle spiaggie sbiadite e i corridoi scolastici indifferenti, immobili per generazioni davanti a quei finestrini troppo sporchi e troppo rapidi per riconoscere un volto qualsiasi, aspettando tutto l'anno al binario di settembre nella speranza di vedervi scendere da quel maledetto treno, giusto il tempo di una sigaretta...

...giusto quei 10 minuti scarsi sotto il cielo di quel che una volta chiamavate casa, un cielo appesantito da tutte le scelte che ci hanno separato definitivamente.

Piove anche oggi...

...e siamo venuti qui alla stazione ad aspettare te e tutti i tuoi specchi sconosciuti, disseminati nei musei intellettuali a basso costo e aperitivi post-ufficio nelle città che contano, persi fra le vertine di plastica e i promettenti libretti universitari in tripla cifra...auto-abbandonati davanti a quegli orfanotrofi specializzati nella creazione di vittime del cinismo moderno.

E sappiamo che prima o poi qualcuno si ricorderà di noi...

...magari dopo essere rimasto solo troppo a lungo un pomeriggio sui sassi del mare a fine estate, magari dopo aver salito e sceso centinaia di volte la stessa scalinata alla ricerca del punto esatto dove una volta si sedeva ad aspettare qualcosa o qualcuno...magari dopo aver strappato tutti i significati possibili dal fondo dei suoi bicchieri nuovi, non provando più alcuna euforia nello svuotarli tutti ogni sera senza capire perchè.

"Partire...è un po' morire..."

Chi meglio di noi conosce questo detto, noi che siamo rimasti indietro come inutili giocattoli oltretempo, impossibili da donare, unici testimoni senza voce di quel che eravate una volta tutti quanti voi, custodi a mani vuote delle vostre indecisioni, dei vostri amori bucati lasciati in quegli anni trascorsi a sognare, dei vostri incolmabili scompensi sulle certezze inesistenti del domani...

...del domani così come viene raccontato dai più grandi, dai più saggi, da chi ha il maggior tv share nazionale.

Ma non sono stato io a morire e nemmeno tu: siamo tristemente nati insieme, in quella imprecisabile data di troppi anni fa...e insieme abbiamo visto morire qualcos'altro, l'unica cosa che ancora ci faceva restare uniti.

Non eravamo più uno.

E vedendoti sparire come il sole nelle domeniche d'inverno, mi sono ritrovato da solo ad aspettare gli eurostar delle ferie accumulate nella speranza di incontrarti ancora, almeno una volta all'anno  sotto il cielo grigio di settembre, devastato da un'estate insoddisfatta che non riesci mai a strapparti di dosso...

...che dimentichi soltanto quando torni in catene nel tuo appartamento dall'affitto stellare, o fra le punte spezzate dei tuoi capelli caduti sulla scrivania.

L'estate che qualcun altro invece dimentica solo quando si accorge di essere rimasto l'unico ad andare al mare con la pioggia, mentre tutte le persone che conosce sono già tornate a improvvisare un futuro qualsiasi nelle loro stanzette universitarie 3x2.

Vi abbiamo visto scegliere e dimenticare.

Vi abbiamo visto rinascere e partire...

...ma nonostante i cortei di mezza estate che organizziamo quando gli aerei vi scaricano quaggiù come reduci dalle battaglie esistenziali, continuiamo a vedervi sfocati dietro la patina dei finestrini non riuscendo mai a riconoscervi davvero, trasmettendovi soltanto il nostro senso di sconforto per esserci persi...

...per continuare a vedervi invecchiare un anno dopo l'altro senza nemmeno domandarsi se va tutto bene oppure no.

"Che cosa sei diventato adesso..."

...dopo aver scelto di abbandonare i tuoi ideali adolescenziali per incontrare quel che restava della vita?

E' bastato guardare Charlie per capirlo, immaginandoti oggi al contrario, piegato dalla volontà commerciale altrui, vuoto di scintille ed overdose emozionali incontrollabili, povero anche dopo aver venduto la cosa più preziosa che avevi...

...le tue uniche speranze di voler vivere una vita come avresti voluto tu.

Charlie...appena fuori dal liceo, per sempre davanti alle porte dell'unico mese degno di rappresentare noi spettri delle vostre adolescenze abbandonate.

Noi spettri dell'eterno settembre...

...settembre delle scritte incise sui banchi di scuola che i nuovi studenti non capiranno mai, delle panchine vuote nei cortili delle villette estive ormai chiuse, delle spiagge colme di rifiuti di tutti i falò che non siamo riusciti ad accendere, delle cartoline poco covincenti dei propri amori ancora al campus in inghilterra, delle lunghe attese sotto i portici bagnati da una prematura stagione delle piogge.

Settembre delle valigie sempre troppo piene per portarsele dietro...delle occassioni di volare via lontano e insieme a te.

Settembre dei tuoi occhi un pò tristi, delle canzoni che non hai imparato a suonare mai, dei tuoi sogni precipitati in fiamme per riscaldare banalmente un cielo nuovo e indifferente, delle tue lunghe pause tra un bicchiere e l'altro prima di dire che è arrivata l'ora di andare via di nuovo.

Un susseguirsi di notti e notti di panico viola invernale...di specchi vuoti senza appunti di rossetto, di abissi di solitudine al centro delle piazze sovraffollate di capodanno.

E nonostante Charlie e la sua cieca lotta partigiana per l'indipendenza giovanile incompresa, al di là degli auto-tradimenti della nuova generazione di sognatori artistici in perenne attesa di ispirazione post-estiva, arriva sempre il momento in cui l'incantesimo si spezza frantumando ogni loro aspettativa per dar vita a tutti noi spettri abbandonati...

...il momento in cui le lancette scoccano settembre, la fine e l'inizio, la corsa verso il traguardo della prossima estate per ritrovarsi sempre e solo qui...e avere finalmente il coraggio di incontrarsi ancora.

"...e tu chi sarai...e chi saremo noi..."

Anche quest'anno passa il tuo treno e come vedi sono qui ad aspettarti, sempre meno convinto che scenderai per una lucky strike old style nella speranza di incontrati ancora...e di parlarti, se mi ascolterai.

Che l'unica cosa che vorrei dirti è che settembre è esistito una volta sola...settembre è ormai un ricordo...

...di quando siamo nati, di quando ci siamo persi.

Settembre non tornerà mai più.

Vivilo in pillole ogni giorno della tua vita, se vuoi...ma non aspettarlo.


N.A.

Nevrotico Alchemico
Nevrotico Alchemico
Scienziato alchemico dedito alla sperimentazione libera degli incroci nati fra le parole e i diversi status emozionali. Girovago senza meta, studio i caratteri delle persone e le loro relazioni con il degrado moderno degli ambienti circostanti, cercando di estrapolare il filo conduttore che porta alla reale natura di come siamo diventati...e del perchè spesso e volentieri non ci va bene neanche un pò.

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6 Commenti

  1. il mare d'inverno è come un film in bianco e nero visto alla tv.....

    • ...pensa vederlo dal vivo...

      • un desiderio che ho da sempre 🙂 e questa è una delle mie canzoni preferite !!!

  2. che meraviglia...
    vivo al mare da due anni... mi ha commosso... il mare d'inverno si sente respirare qui...

    • Vivere sul mare dì'inverno ha un certo fascino, poi se stai anche in un posto desolato è ancora più devastante l'effetto che ottieni...

      Un fascino pericoloso...auto distruttivo....

      • viverci magari no, ma sperimentarlo per un periodo...... immergersi nella fascinazione è sempre pericoloso 🙂 Hai scelto un titolo davvero bellissimo .... anche questo affascina
        //www.youtube.com/watch?v=44mvnC1315I


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