C’è ancora qualche perdita
questa goccia costante
e l'acqua che non finisce
è come camminare
con scarpe spaiate tra la gente
per accorgersi in una vetrina
di come è ridicolo il presente
Avevo questo cuore strappato
sgualcito
spezzato in due
ricucito
colla che non regge
o il filo non era buono
ancora conti col passato
e non è più per te che piango
ma per me
per me soltanto che lo faccio
Assente
almeno prima ero diventata indifferente
adesso invece il cuore vuole battere
e mi accorgo che ancora
perde sangue
Felicità invadente
potevi rimanere in disparte
il cuore non la regge
dopo tanto tempo al buio
la luce brucia gli occhi
ho paura che mi tocchi
correndoti attraverso
il terrore che sparisci
Ma ripassami un attimo
quella pozione che mi ha stregato
ancora
che ne voglio un altro sorso
un sorso ancora
uno soltanto
e poi un altro
mentre scappo
che lo dico
e non lo faccio
Se arriva un analgesico e un cerotto
faccio un bel respiro
e magari rimango
rimango ma che non sia un miraggio
novembre pazzo
per favore
rallenta il passo.
Karen Lojelo
La poesia è molto bella., e appare scritta di getto... col cuore.
Un lutto lascia un cuore a metà...
ma ancora colmo d'amore.
🙂