Guardo gli occhi di mia figlia brillare della Luce più pura che esista,
scintillano di vita e, come stelle lontane, sanno parlare con parole mute.
Li guardo più a fondo e in essi vedo riflessa la mia immagine:
quella che sono stata, quello che sono diventata e perfino quella che sarò.
Nei suoi occhi vedo splendere il sole del nuovo giorno, vedo sguazzare delfini felici, perdendomi incantata nella profondità del suo azzurro più intenso.
I suoi occhi segnano per me il mio cammino, mentre il suo è appena iniziato.
L'osservo mentre assorbe il mondo intorno a sé senza pensieri, ma unicamente sentendo con il suo essere.
Penso a quando scoprirà la sua mano e guarderà lontano, dimenticando la sua provenienza.
(Soggetto: Mario Carnè e lo stone balancing, foto di Gregorio Patanè)
Trasmetti emozioni che vanno al di là delle parole. La meraviglia di essere madre, la meraviglia di una nuova vita che va al di là di te ma che è anche parte di te. Entrambe avete da apprendere l'una dall'altra, tenendovi per mano fino a che non sarà pronta per seguire la sua via.
Grazie Mari, ti abbraccio forte***
I suoi occhi segnano per me il mio cammino, mentre il suo è appena iniziato...
bellissima immagine Sara!
Ringrazio anche te Karen 🙂
Anche il tuo cammino è appena iniziato: sei una madre ora. Auguri Sara, e buon viaggio.
Allora caro Stefano se il viaggio è appena iniziato, mi metto delle scarpe comode... 😉