È un amore che non inizierà mai, non nascerà mai. Tu non potrai mai amarmi e io è da un po’ che ho iniziato a cercarti tra le pagine del mio taccuino. Me lo si legge in faccia che ho sedici anni, che sono una bambina immatura. E allora portami a fare un giro senza tenermi per mano. Io arriverò lì da te con i cerotti colorati sulle ginocchia e una borsa a fiori che usavo in quarta elementare. Senza trucco, con le labbra rossastre e i miei occhi che brillano di emozioni e di tristezza nascosta dietro le pupille. I tuoi occhi sono più spenti dei miei, ma non hai voglia di raccontarmi il perché.
Quindi iniziamo a camminare per le vie di Milano che sono affollate e noi distanti di qualche centimetro, senza tenerci per mano ci camminiamo dentro. Calpestando ad ogni passo un imbarazzo ma, questi imbarazzi sono milioni sotto le mie suole e non finiscono mai. E io mi faccio sempre più piccola tra la gente, fino quasi a scomparire, a diventare una formica che nessuno vede ma che tutti calpestano. Arriva il tardo pomeriggio e io devo scappare, devo correre sulle scale della metropolitana e fiondarmi dentro a quel dannato vagone pieno di gente. Ci salutiamo con un abbraccio che sembra durare mezzo secondo e io vorrei sentirlo durare otto ore e mezza.
perchè...come fai... a incastrare le parole così... <3
Magnifiche sensazioni! ... complimenti !!! veramente!! :)))
Ogni tua poesia scorre come acqua fresca...
anche quando colma della tua dolce tristezza.
Complimenti Lucie.
semplicemente grazie Lucie.
ma no,
ma grazie a voi (: