Chissà se si chiama amore quello sconvolgimento di sensi che sentivo,
quell’eterea sensazione di leggerezza, di libertà…
Quel cuore gonfio di sospiri e di parole.
Non credevo che così forte fosse il dolore di non averti accanto e così,
seduta sulla riva, con lo sguardo all’orizzonte, con gli spruzzi delle onde,
prego possano tornare quelle parole che trapelavano dai nostri occhi,
dai nostri cuori e che mi facevano volare su fino a toccare il sole.
Insieme abbiamo navigato il mare della passione, col vento dell’amore
a gonfiare le vele del nostro veliero, per superare le implacabili tempeste di Nettuno. E ogni volta, nei momenti di bonaccia, abbiamo poi riparato le falle che si erano aperte.
Ma tu non ci sei più. Tu non sei qui con me.
Non avrei dovuto far finire questo amore, non avrei mai dovuto lasciarti
volar via.
E quante volte ho pianto pensando a noi: stelle dello steso cielo,
onde dello stesso mare, petali di un fiore, accordi di una melodia…
semi di grano che ora il vento ha disperso come costellazioni lontane,
luna e sole che s’inseguono sospirati da milioni di occhi a noi indifferenti.
E canto i miei pensieri, scrivo i miei dolori, piango il mio cuore.
E quando non avrò più parole nel cassetto, quando non saprò più volare ,
tornerò al mare e avrò qualcosa da ricordare.
Chissà se si chiamava amore quello sconvolgimento di sensi che sentivo…
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