Primo febbraio e dopo la neve

La casa delle parole jules

Sta tornando, febbraio. Dietro di lui c'è un intero anno in cui ho costruito parti di me che tu hai inventato.

Come era silenzioso l'amore che nasceva al di là del vetro. Coperto dalla prima neve, coperto dal mio impermeabile.
Una storia che non dovevo raccontarti, che non dovevi sapere, che non volevo farti assaggiare. Un battito che non dovevi assolutamente sentire o vedere nei miei occhi.

Su quel vetro si è schiantato il mio passato, sono ripartita da capo, da una vita appena uscita dalle tue mani.
Mentre mi allacciavi il camice mi hai contagiata con il tuo profumo, che adesso è ogni fragranza che respiro.

Quella neve non ha mai smesso di cadere.
Nemmeno la primavera l'ha cancellata, nemmeno l'estate c'è riuscita. Quando anche gli altri la vedranno di nuovo, io tornerò da te e ti dirò che ti voglio bene in un modo sbagliato, ma l'unico in grado di far tremare i miei muscoli, far diventare il mio cuore una bomba atomica pronta ad esplodermi nel petto.

Inzupperò i miei sentimenti nella neve per renderteli più dolci, per ricordarti della mattina in cui ti sei reso conto che non potevamo più uscire da quella stanza, al di là del vetro c'eravamo entrambi.
Malati di un sentimento che non potevi curare e che non potrà morire.

jules
Ci sono persone che nascono quando ormai sono grandi. Come me, ieri non esistevo nemmeno. Oggi già cammino e scrivo.

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3 Commenti

  1. Grazie Karen. Mi mancava Word shelter. 🙂

  2. Niente male Jules, bentornata anche da parte mia...continua cosi


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