di Vito Tripi
Si fa spesso un gran vociare di OGM, di fame nel mondo, di sovrappopolazione d’inquinamento e di desertificazione globale. E ognuno sembra avere la soluzione, multinazionali agricole, governi, ambientalisti, ecoterroristi, vegani e membri dell’ALF. Non sono un esperto nel settore ma in realtà basterebbe sedersi ad un tavolino e cercare un’equa e salubre soluzione senza adoperare esclusivamente le politiche del no.
Detto ciò parliamo del primo thriller di Fran Ray, Il seme dell’Apocalisse, edito dalla Tre60, che combina sapientemente cronaca con teorie cospirative. Che cosa unisce il blog di un giovane medico in Uganda alla morte di un noto ricercatore a Parigi? Cosa lega il suicidio di una internista con una misteriosa febbre celebrale che sta colpendo la Germania? Cosa spinge a collaborare una giornalista d’assalto e uno scrittore sull’onda del successo? E che cosa hanno a che spartire un’ecoterrorista detenuta in una prigione-lagher e l’avvenente vicepresidentessa di una multinazionale?
A Johannesburg un tassista accompagna un gruppo di facoltosi uomini d’affari ad un convegno nel cuore della città. Ascolta i loro discorsi quanto mai criptici e inquietanti. Poche ore dopo verrà assassinato. Sei anni dopo a Parigi il dottor Frost, noto scienziato nel campo dell’ingegneria genetica viene trovato orribilmente assassinato, quasi seguendo un rituale, nel suo laboratorio con la scritta Il nuovo mondo dei ricercatori genetici… Poche ore prima decide di togliersi la vita il medico Sylvie moglie del noto scrittore Ethan Harris. Due fatti difficilmente collegabili tra loro finché Ethan, sconvolto dall’inspiegabile morte della moglie, non inizia ad indagare e scopre che i due si erano incontrati a cena la sera prima di morire. La sua strada s’incontra, com’era prevedibile, con quella dell’ispettrice Irène Lejeune, della giornalista Camille redattrice di una rivista satirica chiamata Tout Menti! e della giovane stagista finlandese Aamu. Una strada quella di Ethan costellata di cadaveri orribilmente mutilati come se qualcuno gli stesse dietro e lo usasse per arrivare a degli obbiettivi caldi.
Difatti lo scrittore scoprirà che tutte le persone coinvolte in questa storia erano collegate con la multinazionale agricola e filantropica Edenvalley, di cui la conturbante e algida Oceane Rousseau è vicepresidente, la quale sembra ben intenzionata a coprire il tutto. E mentre un giovane medico tedesco in Uganda sul suo blog riporta il diffondersi di una misteriosa malattia neurologica alcuni focolai iniziano a scoppiare anche in Europa. Contemporaneamente Nicholas, assistente del Dr. Frost e involontario testimone dell’omicidio, fugge in giro per il mondo cercando di salvarsi la pelle ma lasciando dietro di sé una scia di sangue.
Inizia per i nostri una corsa contro il tempo poiché qualcuno nell’ombra, l’organizzazione massonica noto come i Tre Pilastri, erede del piano di rinascita noto come The Project, sta per organizzare un colpo di mano che potrebbe mettere a repentaglio la vita di milioni di persone.
Come si accennava Ray cucina una storia in cui miscela sapientemente teorie cospirative, a dimostrazione che Massoneria e Mafia sono due minacce tutt’altro che da sottovalutare e meno ancora inermi, con tematiche sociali molto attuali e problematiche. Le discussioni scientifiche affrontate sono più che suffragate e dimostrano un’ottima preparazione dello scrittore inoltre la maniera truculenta con cui vengono descritti gli omicidi è del miglior genere horror. Anche lo stile tipo scatole cinesi in cui un particolare richiama ad un altro secondo una linea sottile e intrigante con continui colpi di scena rendendo il prodotto quanto mai gustoso.
TITOLO: Il seme dell'Apocalisse
AUTORE: Fran Ray
EDITORE: Tre60
PREZZO: 9,90
PAG: 441
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