Vorrei stare qui a sognare fino a farmi sanguinare i pensieri.

Stamattina le parole non bastano nemmeno a riempire una pagina e tutto intorno a me sembra messo duramente alla prova.
Mi interrogo sulle cose da fare ed improvvisamente divento il relatore di una interminabile giornata storta.

Mi trasformo nell’ospite d’onore ad una improbabile “convention” sul “dubbio”.
Sì. Proprio come in uno di quei congressi dove ti appiccicano una etichetta adesiva sul petto con scritto il tuo nome. Tutti sanno “chi sei” e nessuno “cosa sei”.

Ed io cosa sono?
Io non sono un alieno.
Io non sono un vegetariano e non “credo” di essere del tutto agnostico.
Non sono un genio, ma nemmeno un idiota e difficilmente sto qui a pensarla come gli altri.
Mi piace anche sbagliare, ma “a modo mio”.
Non sono in forma.
Non sono malato.
Non sono un artista, uno scrittore e nemmeno uno scienziato.
Non sono ottimista o pessimista tanto per esserlo.
Qualche volta magari distratto, mai superficiale.
Non sono nè razionale, nè irrazionale.
Leale nei rapporti.
Letale davanti alla porta.

Malgrado tutto la somma di ogni mia variabile è sempre un numero intero positivo.
Fatico a volte a riconoscermi allo specchio, ma non tardo mai a ritrovarmi tutte le volte che mi perdo.

Stamattina il treno dei miei pensieri si ferma alla stazione del “non ho più nulla da dire”, non certo per una laconica mancanza di idee, ma solo per rispetto ad una sottile forma di scaramanzia letteraria.
A volte l’inchiostro elettronico si trasforma in una assurda miscela di fuoco ed acido che rischia addirittura di corrodere la memoria di questo iphone.
Sarà la spietata voglia di cancellare ogni cosa!

Spesso scrivo per non dimenticare, altre volte solo per esorcizzare. Oggi invece navigo a vista sempre con le ancore e le scialuppe di salvataggio pronte ad essere gettate in mare. Nessuno si merita di naufragare, tantomeno io e non mollo certo il timone solo per un po’ di sana paura.
Poco importano le mie fitte allo stomaco e la sfrenata voglia che ho di vomitare. Sono un tributo dovuto alla vita.

Ogni mattina mi illudo di scegliere nuove abitudini, nuovi rapporti, nuove situazioni, e poi mi accorgo che il mare è sempre lo stesso che navigavo ieri, sporco, infestato di carcasse maleodoranti e mi rendo conto che al massimo potrei solo sceglere rotte diverse in uno stesso oceano.

Non sopporto l’inaffidabilità di certi personaggi, ma ho da tempo terminato di esprimere in pubblico tutte le mie opinioni. Ho anche smesso di giudicare tutti quei comportamenti che ancora mi infastidiscono ed il bello è che mi sono accorto di vivere e sopravvivere lo stesso.

Le regole del gioco. Non ci vuole molta intelligenza a condividerle ed un po’ di pace oggi non guasterebbe.

Gianluca Marcucci
Gianluca Marcucci
L'anno di nascita è un enigma: Il numero degli sbarcati con Garibaldi, moltiplicato i figli della Lojelo, sottratti gli apostoli, moltiplicato il modello della fiat più venduto nella storia, sottratta la maggiore età, per il numero dei moschettieri, diviso i punti cardinali. Romano di nascita, piemontese di adozione, imprenditore per passione, giornalista per definizione e scrittore per gioco. Dicono che sia un professionista del poker, ma la mia vittoria piu' grande è alta circa un metro, fa qualche capriccio e quando sorride mi trasforma in Peter Pan... //poker.sportmediaset.it/wpmu/

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6 Commenti

  1. Battiato cantava "I numeri non si possono amare", e forse è vero: non tanto per la loro essenza,
    quanto per le loro origini. Sono e restano il prodotto di un'astrazione squisitamente umana.
    E, come accade con quasi tutte le astrazioni, è sempre previsto un certo carico, una zavorra
    di aneliti, aspettative, programmi, etc etc. Se non si vuol dar troppo credito alle illusioni (ovvero
    armarle), credo basti concentrarsi... sul mirto a fine cena (^!°)
    Un caro saluto! fab_

  2. Anche io ogni giorno mi illudo di un sacco di cose... ma poi ogni tanto qualcosa succede... ci vuole tanta pazienza, troppa pazienza a volte per vivere amico mio 🙂
    ma noi ne abbiamo no? 😉

  3. Mi ricorda un pò me quando ero ancora un giovane talento nel mondo del mareting...

    Erano tempi di zero umanità e troppo cinismo, mascherati e inverosimili...

    Esseri umani, purtroppo...

    N.A.

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