Relazione programmatica
Lo spazio e il tempo diventano unici in quel momento,
soli e indifesi nelle nostre stanze spogliamo il cuore,
rosso fagotto abbandonato da qualcuno sotto un portone,
che ha visto troppi cieli e troppi inverni,
emarginato anche da te che per poco lo hai stretto come
fosse unico, solo al mondo.
Lo hai fatto brillare come una bomba inesplosa sotto un
grammo di tritolo del tuo amore.
Mi sono ritrovato comunque a cantare a squarciagola le
note di quella canzone, con le lacrime agli occhi, felice
di esistere in un mondo che va al contrario, che segue le
proprie leggi che non sono le mie, ma che lascia ancora
aperta una speranza.
Mentre la pioggia bagna le panchine e i marciapiedi, solo
mi domando cosa ci sia di così sbagliato o giusto in tutto
questo, forse è solo una riflessione di un uomo che cerca
di andare avanti voltandosi, per non perdere quello che è passato
assaporando le sensazioni del presente, assalito dai dubbi
di un incerto futuro.
Solo, col pensiero di una ricerca spasmodica
di un amore sempre più profondo.
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