Quella donna era il prodotto di un puro calcolo carnale. Senza virgole e radici. Un numero reale. Al tavolo accanto al mio emanava Africa e malizia. Era come un biglietto verso un esotico paese, quel millimetro di luce fra le gambe. Lei ordinò un gelato. Lui una birra. Il ragazzo si chinò a cogliere il lampo del suo perizoma. Ridevano insieme. Ridevano così bene che era chiaro che prima o poi avrebbero scopato. E per ridere ancora di più, parlavano. E più ridevano e parlavano più era chiaro come sarebbe andata a finire. Si sarebbero ancora dette quattro o cinque scontate frasi di circostanza. Poi lui le avrebbe raccontato le cose migliori della sua vita. Lei avrebbe fatto finta di ignorare l’Anche delle cose peggiori. Si vedeva chiaramente che quei due avrebbero scopato.
Io leggevo. Forse Murakami. Forse Palahniuk.
Quasi a metà del suo gelato lei si voltò verso di me e mi guardò. Io ricambiai il suo sguardo. Senza ridere, parlare, alludere, promettere, ammettere o ingannare, ci scambiammo un'incontrovertibile certezza. Noi due, insieme, non avremmo scopato mai.
grande...
potenza dello sguardo...:-)
A volte sembra doveroso occupare il tempo prima di una scontata scopata con frasi di circostanza... così va il mondo... tempo sprecato a giustificare quello che poi avverrà...