Alcune storie finiscono nel silenzio di tutte le cose che si decide di non dire.
Alcune storie finiscono nel silenzio senza scampo di quando si sceglie di non parlare perchè forse è più facile lasciare scivolare tutto via di mano.
Lentamente, nell’oblio...

Ed io, e noi, lasciamo scorrere via la storia di noi due, quello che forse era amore, o lo poteva essere.
Senza dire niente, senza cercare di mettere nulla in chiaro. Senza cercare di darci spiegazioni e risposte che comunque un senso non avranno mai.
Silenzio, non una parola in più: nessun messaggio, nessuna lettera o email, nessuna telefonata.
Neanche un tentativo, anche solo un accenno, per provare con le parole a costruire mura solide dietro le quali ripararsi. Ma forse sarebbero sempre e solo fragili castelli in’aria...
Silenzio, solo silenzio...quando forse ci siamo detti già tutto.
Ce lo siamo urlati in faccia, tante volte, troppe, rapiti da quelle sensazioni forti e dall’incolmabile distanza fra noi due.

Troppo diversi, satelliti ruotanti sempre e comunque tenuti a distanza fra loro da non so quale leggi gravitazionali del buco nero dove ci siamo incontrati.
Equilibrio del nostro sistema solare, perfetto finchè tutto rimane al suo posto: distante la terra dal sole si lascia scaldare a metà, mentre l’altra ha bisogno del silenzio candore della luna.
Perfezione che completa le cose, quella perfezione che a noi manca e che non sappiamo e possiamo raggiungere.
E i nostri punti d’incontro altro non erano se non effimere eclissi, l’uno dell’altro. Incantatori e poetici momenti, per quel poco che duravano...
Eppure ci abbiamo provato, abbiamo lottato contro tutto, contro noi stessi, cercando nell’altro la forza per rivoluzionare tutto, quella legge di attrazione che sentivamo come uno scherzo del destino.

Ci abbiamo provato. A costo di farci del male, a costo di far esplodere il mondo, rompendo quell’equilibrio perfetto per sempre.
Ma nell’Universo ora regna di nuovo il silenzio.
Tutto è tornato al suo posto, o forse ci è sempre rimasto.
Equilibrio perfetto, quando non possiamo che tenerci a distanza.

Manuel Chiacchiararelli
Manuel Chiacchiararelli
Nato a Roma, nel lontano 1975. Da allora sempre in movimento, prima in Italia, poi in Europa. Fermarsi e ripartire, rimettersi in gioco, fare esperienze sempre e comunque E la scrittura, unico punto fermo nella mia vita burrascosa, mi aiuta a catturare i ricordi... A fine 2011 finalmente ho coronato il mio sogno ed ho pubblicato il mio primo romanzo "Lo Sguardo dei Faggi" edito da Aracne Editrice .

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9 Commenti

  1. ...una distanza perfetta, un equilibrio che impedisca a due persone di attrarsi fino a collidere o di allontanarsi perdendosi... la felicità è un'altra cosa, forse...chissà?
    Complimenti Manuel.

  2. Beh, se tutto è in equilibrio ad una certa distanza forse un motivo ci sarà...e forse la felicità si trova quando si impara ad accettare questa lontananza ...
    Comunque grazie Stefano

  3. Ma si! .. penso che esista un ... naturale equilibrio ... che spinge certe situazioni, ad andare dove .... DEVONO! ... grazie per il tuo racconto interessante ...

    • Grazie a te per il commento

      e comunque...se esistono certi equilibri, ci sarà un motivo ...

  4. ci sono equilibri ed equilibri. Ci sono distanze necessarie e silenzi che sovrastano le parole. Ci sono parole che non dicono nulla e violenze verbali che annientano i sentimenti. Sapere che l'equilibrio si ha lontano dall'altro è già aver trovato un punto di arrivo per poi ripartire.

    • Esatto...quando ci si rende conto che è impossibile e stupido cercare di cambiare l equiibrio delle cose, non resta che lasciare le cose come stanno e , in silenzio, tornare a ruotare .. 😉

  5. Si hai ragione Manuel...

    spesso dico che per creare un equilibrio ci si debba per forza allontanare e ristabilire i pesi sulla bilancia...

    ma questa continua ambizione fa tanto male da non avere praticamente più senso per il poco tempo che ci è concesso di vivere.

    Quindi fanculo l'equilibrio.

    Alla prossima!


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