Bluff. Vuoti a perdere. Nessuna spiegazione, ma soprattutto, nessun motivo.
Lei era così. Mentiva, sempre, era un’abitudine.

Era un intercalare, una rotta prestabilita. Era come quando si guida, avete presente quando si guida un’auto? Dopo molti anni, o anche prima, quando si è imparato bene, non si è più concentrati sul volante, le marce da cambiare, il tragitto da seguire. Immaginate per esempio di guidare da casa all’ufficio, per dieci anni, sempre lo stesso tragitto… lo si fa automaticamente, mentre si gira il volante, o ci si ferma al semaforo rosso, o si svolta a destra, in realtà non si sta pensando alla strada, la nostra mente può fare i pensieri più disparati, progettare una vacanza, rimuginare su ciò che ci preoccupa, sognare a occhi aperti, rivivere quel ricordo che ancora brucia dentro… ma nel frattempo stiamo guidando verso l’ufficio e arriviamo a destinazione in perfetto orario e senza aver causato incidenti, però pensavamo ad altro.

Lei si alzava la mattina, faceva la doccia, si vestiva, conosceva persone, instaurava rapporti e mentiva. Mentiva sulle cose più banali e su quelle più importanti. Ma non aveva un fine, era semplicemente abituata a fare così. Io ho cercato per anni di capire perché, ma, l’unica risposta che mi sono dato è che non c’era un perché. Non aveva nessun fine prestabilito, non c’era nessun obbiettivo né nessun beneficio che le venisse da questo, semplicemente si era abituata.

Mi sono reso conto che davvero non aveva una spiegazione da darmi e si sentiva in difficoltà messa di fronte all’evidenza, perché non era nella condizione di non voler rispondere, lei non sapeva rispondere.
Forse il tutto era cominciato perché aveva fatto cose di cui si era vergognata e che aveva dovuto tenere nascoste e a forza di ripetere quello schema, essere sincera non le riusciva più.

Io mi dannavo cercando di capire perché non fosse coerente, perché feriva le persone, perché prometteva cose che non avrebbe mai mantenuto… perché negasse l’evidenza…
Niente, un buco nell’acqua dietro l’altro, poi prometteva che sarebbe cambiata, giurava di essere sincera, l’ho vista perfino piangere lacrime finte. Come si possono piangere lacrime finte singhiozzando disperati? Si può, vi assicuro che si può.

Nata sfornita di sentimenti. Non solo nei confronti degli altri, ma soprattutto di se stessa e mi stupii ancora di più scoprendo che di persone come lei ce ne erano a milioni.

Tanta era la mia rab­bia che sono arri­vato a giu­sti­fi­care assas­sini e ladri che almeno agi­vano almeno spinti un inte­resse, un cazzo di motivo.

Posso capire un bambino, un ragazzino, un malato di mente… ma una persona sana in età matura per quale assurdo motivo dovrebbe mettersi in situazioni che non le interessavano illudendo le persone di avere il suo affetto, protrarre all’infinito situazioni che le andavano strette, offrirsi d’aiuto senza che nessuno glielo chiedesse per poi non farlo, perché fare promesse, perché fingersi interessata a progetti che non avrebbe mai perseguito… perché?

Ecco, ancora oggi mi domando perché, pur avendo appena detto che ho capito che un perché non c’è mai stato.
Troppo difficile per la nostra mente accettare il fatto che non tutto ha un senso e che non sempre esiste un perché.

Siamo abituati a cercare spiegazioni come se fossero soluzioni. Invece non lo sono. Non lo sono e basta. Anche là dove esistono motivi a volte non aiutano a trovare una soluzione ad un problema, come ad un dolore.
Da tutto quello che è successo avevo pensato una cosa. Sono le soluzioni quelle che bisogna cercare non le spiegazioni.

E una soluzione l’ho trovata, eliminarla per farle smettere di fare del male alle persone senza motivo.
Sì, era questo il mio motivo, non sopportavo che lei non avesse un motivo, se avesse avuto un motivo almeno io avrei potuto capire.

Ancora con questa storia… vedete, l’ho uccisa alla fine. Ora non farà soffrire più nessuno. Ma non mi sento meglio. Sono sicuro che se mi apparisse in sogno ora, nonostante continui a ripetermi che certe cose semplicemente non hanno spiegazioni, le chiederei ancora perché… ma lei anche nel sogno mi direbbe una bugia.

Ci sono persone che mentono e non hanno nemmeno un motivo per farlo, questo per me è quanto di più perverso esista, e, allo stesso tempo mi fa riflettere su quanto per noi esseri umani sia importante dare una spiegazione a tutto.

Assurdo, ancora non abbiamo nemmeno capito perché stiamo al mondo e vorremmo spiegare tutto il resto…

Karen Lojelo

Karen Lojelo
Karen Lojelo
Karen Lojelo, nasce a Roma il 25 giugno del 1976. Ha pubblicato 'L’amore che non c'è' romanzo 2008), la raccolta di poesie 'Binario 8' e 'l'ebbrezza del disincanto' (romanzo 2012). Nel 2013 è andato in scena uno spettacolo teatrale scritto da lei: Riflessi con la regia di Virginia Pavoncello. Nel 2018 è uscito il romanzo 'Non ti scordar di te' edito da Viola editricee vincitore del premio speciale della giuria al concorso internazionale Montefiore, subito dopo 'Margherita' una raccolta sui generis di racconti e monologhi su questo personaggio immaginario e dedicata alla sensibilità femminile. A novembre 2018 viene pubblicata una nuova edizione indipendente rivisitata e corretta di 'Binario 8', poesie strettamente collegate con i racconti di 'Margherita'. A breve è prevista anche l'uscita di un'antologia di racconti da lei curata con la partecipazione di altri scrittori tra cui nuovi autori e nomi noti. Gestisce un sito multi autore che promuove la scrittura e l’arte in tutte le sue forme //www.wordshelter.it/ Il suo sito personale //www.karenlojelo.it/

Suoi ultimi post

16 Commenti

  1. le persone che mentono vivono una vita non loro, vogliono essere qualcuno invece di essere se stessi...sono morti ancor prima che li uccidiamo :))

  2. da brividi Karen, la perfetta descrizione di una persona a me molto vicina....l'istinto omicida è una reazione normale....

    • Grazie Noria... purtroppo è pieno di persone così, non capisco perchè... 😉

  3. uno vive la sua reata' psicologica. non vuol dire che ognuno debba credere alle sue bugie. ma che ognuno accetta il mondo come puo'. comprese le relazioni con gli altri e le difficolta' di relazione.
    inoltre una ideologia e' un sistema basato sulla custodia di una verita' assoluta. rivelata, indagata, conquistata, tradizionale e chi piu' ne ha piu' ne metta. si puo' creare una ideologia (per natura un sistema violento dato che esclude altre verita' negandole) anche centrandola sull'amore materno.
    negare tutte le altre verita' in maniera sistematica cosa produce?
    guardiamo a noi stessi. chiunque subisce il sistema ideologico nel quale vive.

    ed infine, ZOOLOGIA: il camaleonte......

  4. sempre a dover capire, sempre lì a catalogare cose e persone, azioni e pensieri.
    Sorrido perché sì, io sono la prima a non tollerare mentre predico tolleranza.
    La prima a cercare risposte che non arriveranno mai.
    Non esiste una verità assolita e magari nella testa e nei pensieri di chi mente così non appare: si è convinti di essere sinceri.... in primis con se stessi.
    Se tutti avessimo una pistola per far fuori i non sensi qua sulla terra non ci sarebbero più esseri viventi.
    Ognuno ha la sua realtà, il suo credo, la sua ideologia, la sua verità. Tutto oggi mi appare soggettivo... perché siamo abituati a percepire in base ai nostri stati d'animo e i nostri sensi.
    E credo che mentire sia prerogativa dell'essere umano. Forma di difesa e di attacco forse...

    • neanche che non esiste una verita' assoluta, e' una verita' assoluta. e' la forma del pensiero che ci fotte. ma per fortuna siamo esseri, a volte, in evoluzione.

    • infatti Mariella credo si tratti solo di punti di vista, anche se secondo me ci sono persone incoerenti per natura e altre meno ma non sta sicuramente a noi giudicare o uccidere... qui volevo dare solo uno dei tanti punti di vista...;)

  5. oh si, si tratta di punti di vista. Come quando qualche mese fa, di fronte alla stoltezza umana allo stato più puro scrissi un pezzo contro gli idioti.

  6. non sta a noi giudicare ne' uccidere?
    non lo so. senza giudizio non c'e' discernimento. e senza uccidere, noi non saremmo mai nati. non si puo' sposare questo doppio divieto. secondo me semplicemente non sta a nessuno costruire sovrastrutture sui tabu' della violenza. quindi del giudizio e dell'omicidio.

  7. Il racconto aveva bisogno di un finale così..mi sono augurato man mano che leggevo che finisse così..
    La vita di tutti i giorni purtroppo ci mette di fronte situazioni e persone che si riflettono nelle parole del tuo originale scritto..
    Chi li sopporta.. chi fa finta di niente.. o chi cerca di evitarli come faccio io..
    La mente umana è un qualcosa di imprevedibile..


Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commento *
Name *
Email *
Sito

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.