“This is Living” campeggiava la pubblicità dell’ultima console di video giochi.
Era questo vivere? Era veramente quella la vita per milioni di persone, non solo ragazzini, precipitosi nel correre e nel chiudersi a casa a smanettare joystick e tastiere per catapultarsi in una realtà irreale?
Era vivere rinunciare alla vita per passare ore davanti ad uno schermo a combattere, uccidere, correre in macchina, fottere …?
Se uno aveva voglia di fare quelle cose, perché non le faceva realmente? Hai bisogno di sentirti vivo? Allora esci, vai a prenderti un cazzotto dritto in bocca, una bottigliata in testa; vai a spingere sul gas senza fermarti ad un semaforo rosso, o senza pensare che dietro quella curva c’è il burrone; vai a infilarti tra cosce aperte e sconosciute, a scopare fino a domani mattina…vai a vivere veramente, per dio!!!!
No, bisognava lasciare la vita agli altri per ammirarla e giudicarla dal salotto di casa propria ingurgitando l’ennesimo reality show, arrabbiandosi per l'ennesima eliminazione, celebrando soddisfatti una qualsiasi vittoria, altrui naturalmente
Oramai niente era reale. Era il tempo delle cose fittizie, false: apparire, sembrare, nascondere il proprio io perfino a se stessi: fingersi leoni per non ammettere di essere pecora…
LadiGaga più famosa di Brian Eno, Britney dei Sigur Ros... la velina come modello di vita per milioni di bambine sempre meno bambine; e il bambino che vuole diventare un 'gansta', brutto e cattivo, con una banda a coprirgli le spalle bel caso le cose si mettano male...
Modelli di vita dettati per farci stare buoni? una volta c'erano gli ideali,o quello in cui i giovani credevano di credere: i figli dei fiori e il Peace&love degli anni 60-70; la destra e la sinistra e gli anni di piombo degli anni 70-80...poi? poi via via scemando... la techno e le droghe sintetiche negli anni 90... adesso era il momento di internet, della televisione per toglierci dalle strade, per farci chiudere in casa e dentro di noi...
Come quelli che vivevano i loro sogni distrutti dalla vita reale costruendone nuovi in “second life”.
O quelli che dietro una tastiera si ridipingevano vincitori, gloriosi, magnificenti per sopperire alle carenze della loro vita reale. Ore e ore su facebook, netlog, etc. vivendo la vita altrui perché incapaci di vivere la loro…. Milioni di siti che promettevano l’incontro dell’anima gemella a persone forse incapaci di parlare, quelli che hanno bisogno di sms e smile per esprimere quello che sentono dentro.
Automi.
Eccola la società, il mondo dove era costretto a vivere…
Si guarda attorno. Decine di persone ad aspettare la metro, più della metà con il loro ipod nelle orecchie a sparargli musica, ad estraniarli da quello che li circonda, a modellare in loro emozioni e situazioni: stare bene, stare male, caricarsi, abbattersi? Forse solo solitudine, erigere barricate, palizzate musicali per eludere parole, discorsi, contatti personali sempre più rari e fuggenti.
Si prende il bus, si prende il treno, e tutti a cercare un posto da solo, nessuno a sedersi vicino a nessuno. Tutti con occhiali da sole a nascondere lo sguardo dell’animo, con le cuffie a suggerirgli l’illusione di posti ed emozioni lontane. Quante volte vediamo qualcuno sorridere? Quante volte sorridiamo a qualcuno?
E si potrebbe anche schiattare per strada prima che qualcuno si fermi a darti una mano senza pensare all’ennesimo sbandato, senzacasa, senzadio…
E chiusi come siamo nei nostri mondi ipocriti e difesi, quanti di noi crederebbero a qualcuno che vuole farci del bene, regalarci qualcosa? Quanti si fiderebbero , quanti penserebbero all’inganno??
D'altronde in questo mondo niente è gratis, niente ti viene regalato….
Tutto ha un prezzo...
Sorrise amaramente, si specchiò nella vetrata e in un’inclinazione vide i suoi profili cambiare, muoversi e sovrapporsi, creando la visione, modellando la creatura estranea a quel mondo, lontana dagli altri... quella sera forse più che mai
tirò fuori il blocchetto e iniziò a scrivere...

IL MONDO CHE CORRE VELOCE
IL PROGRESSO CI ALLONTANA
SI VA AVANTI?
QUANDO NON HAI IL TEMPO
PER CORRERGLI DIETRO
ABITUARTI, ASSUEFARTI
SENZA CHIEDERE TROPPO
COSA IMPORTA?
CONCEZIONI DI VITA
CAMBIANO SEMPRE
TRADIZIONI CHE SPARISCONO
VECCHIE CREDENZE
E COMPROMESSI NUOVI
PER NON IMPAZZIRE
NEI TUOI SOGNI CHE SPARISCONO
NEGLI OCCHI
UNA TERRA SENZA CONFINE
NELLE GAMBE STANCHE
ANCORA LA VOGLIA DI ANDARE
SCAPPARE
MA RIMANGO IMMOBILE
NELLA MIA LIBERTÀ FUGGENTE
LEGATA E Ingabbiata
VINCOLATA DA LIMITI
QUELLI DELLA MIA ETÀ
E LEGGI IMPOSTE
DA QUESTA FOLLE SOCIETÀ...
E ALLORA
COSA RIMANE?
LA VOGLIA DI ANDARE
E IL RICORDO DEI TEMPI ANDATI
UN Istinto DEFRAUDATO
E CHIACCHIERE AL BANCONE DI UN BAR...

Manuel Chiacchiararelli

Manuel Chiacchiararelli
Manuel Chiacchiararelli
Nato a Roma, nel lontano 1975. Da allora sempre in movimento, prima in Italia, poi in Europa. Fermarsi e ripartire, rimettersi in gioco, fare esperienze sempre e comunque E la scrittura, unico punto fermo nella mia vita burrascosa, mi aiuta a catturare i ricordi... A fine 2011 finalmente ho coronato il mio sogno ed ho pubblicato il mio primo romanzo "Lo Sguardo dei Faggi" edito da Aracne Editrice .

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9 Commenti

    • Grazie Karen :))
      lo avevo scritto qualche tempo fa, poi il fato che tu abbia postato "Society" su FB, euna situazione mia attuale, mi ha convinto a ritirarlo fuori

  1. Sono convinta che a volte basta un sorriso per aprire le porte chiuse da chi ha paura, da chi è diffidente, da chi è indifferente...
    Non si può vivere senza ideali e senza avere fiducia nella gente. E se si prende qualche fregatura, pazienza. Poi si ricomincia.
    L'importante è respirare la vita e non farsi inghiottire da uno schermo.

    • Si, ne sono convinto anche io e penso che molta gente è chiusa in se stessa più per paura che per scelta.
      Questo mondo forse non ci porta a fidarsi, ma bisogna avere la volontà di continuare a provare a cambiare le cose
      ;))

  2. Moltissime considerazioni condivisibili Manuel! L'umanità racchiusa nel suo bozzolo scioccamente non sa cosa sta perdendo: la possibilità di vivere quest'esperienza terrena al meglio, la con­sa­pe­vo­lezza che pos­siamo rag­giun­gere di noi stessi solo capendo che siamo tutti collegati e che la vera forza è unicamente amarci. "Volemose bene" 🙂

    • Grazie Sara,
      e penso che prima di tutto dovremmo amare noi stessi, capendo che la vita è una sola per perderci nel la corsa (verso poi chissà cosa) che qualcuno ha deciso per noi...

  3. ah questa società. Ah l'occhi odel grande fratello che ci osserva e ci manovra. Ah le nostre menti assoggettate allo schermo e alla finzione che funziona meglio della realtà. Ah le vittorie virtuali che annientano la vita reale a la voglia di fare. Quante volte mi chiedo come sia possibile: possibile che le perosne siano così addormentate? possibile che si siano lasciate addomesticare? possibile che ci siamo dimenticati come si usa il cervello? marionette siamo in mano ai tanti mangiafuochi.

    • non tutte, ma forse la maggior parte
      e forse alla maggior parte va bene così, va bene spegnere il cervello, va bene non porsi domande e continuare ad annaspare in questo mondo disegnato da qualche buffone di corte per compiacere qualche grasso re ...


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