Era qui che ci incontravamo, per caso all’inizio, poi ci cercavamo credo. Lei si avvicinava ogni giorno un po’ di più e io stavo ad osservarla.

Sono io, l’ombra di me stesso adesso. lei è scivolata giù e io non avevo braccia abbastanza lunghe per salvarla, voce per chiedere aiuto, parole per dirle di resistere… che avrei cercato una corda che so... io non sono niente, sono quello che sono, non ho voce, non ho testa. Eppure la vedevo e lei vedeva me. Passavamo ore in silenzio ad osservarci a vicenda. Nei suoi occhi c’era qualcosa di cui ignoro il nome ma che mi dava sicurezza, credo gli umani lo chiamino amore. Ed era per me. Lei mi ha salvato. Io non sono stato in grado di salvare lei. Solo questo so. Magari un giorno rinascerò diverso, non così, magari la ritroverò e potrò parlare la sua lingua, lei potrà capirmi e io le dirò che in qualche strano modo e non so per quale motivo provavo qualcosa quando mi stava vicina, qualcosa che vedevo anche nei suoi occhi e lei quelle parole me le dirà di nuovo ed io finalmente le capirò.

Adesso guardo sul fondo di questo burrone strani oggetti con le eliche che volano e la stanno cercando e vorrei andare lì a dire loro che è qui che è scivolata mentre cercava di raggiungermi… ma io non posso fare altro che stare qui a guardare e continuare a sentirmi qualcosa di sbagliato in un corpo che forse non mi è mai appartenuto.

La mia condanna, avere dentro dei pensieri che non dovrebbero essere miei. Pensare forse come uno di loro e essere invece imprigionato in questa vita mia che non m’appartiene.

Chi sono io? Chi siamo tutti?

Siamo tutti diversi da quello che avremmo voluto, chi più chi meno, io sono diverso da me stesso.

A volte siamo altro da quel che sembriamo e pare ritrovarci nell’esistenza sbagliata. Ritrovarsi nel posto giusto o nel posto sbagliato, tutto dipende da questo. Il destino che chi lo sa se è una scuola, un caso, o una sorta di punizione per errori fatti prima.

In fondo la vita deve essere così per tutti. Ho conosciuto scarafaggi che avevano l’anima di una farfalla.

Ma questa è solo una storia, una storia da raccontare al vento e nessuno saprà mai se è vera perché nessuno di voi parla la mia lingua e la potrà mai ascoltare.

O forse è solo una metafora che va bene con tutto.

Karen Lojelo

Karen Lojelo
Karen Lojelo
Karen Lojelo, nasce a Roma il 25 giugno del 1976. Ha pubblicato 'L’amore che non c'è' romanzo 2008), la raccolta di poesie 'Binario 8' e 'l'ebbrezza del disincanto' (romanzo 2012). Nel 2013 è andato in scena uno spettacolo teatrale scritto da lei: Riflessi con la regia di Virginia Pavoncello. Nel 2018 è uscito il romanzo 'Non ti scordar di te' edito da Viola editricee vincitore del premio speciale della giuria al concorso internazionale Montefiore, subito dopo 'Margherita' una raccolta sui generis di racconti e monologhi su questo personaggio immaginario e dedicata alla sensibilità femminile. A novembre 2018 viene pubblicata una nuova edizione indipendente rivisitata e corretta di 'Binario 8', poesie strettamente collegate con i racconti di 'Margherita'. A breve è prevista anche l'uscita di un'antologia di racconti da lei curata con la partecipazione di altri scrittori tra cui nuovi autori e nomi noti. Gestisce un sito multi autore che promuove la scrittura e l’arte in tutte le sue forme //www.wordshelter.it/ Il suo sito personale //www.karenlojelo.it/

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11 Commenti

  1. chissà... in fondo una storia può essere tutto o niente!

  2. Molto interessante. La bella uccise la bestia, ma in questa storia è la bella che precipita e la bestia rimane sul ciglio del cornicione ad osservare sotto di lui e a porsi domande esistenziali.
    Una storia fanta-filosofica.

  3. Bel racconto grazie !! Anche io, avrei voluto essere un po' diversa da quello che sono ... Ma poi, non sarei più stata io ... :)))

  4. Bellissima Karen,altro non mi viene in mente,una musica del pensiero!

  5. ciao Karen, apprezzo molto il pensiero: A volte siamo altro da quel che sem­briamo e pare ritro­varci nell’esistenza sba­gliata...ma forse è sbagliata nel momento in cui ci rendiamo conto di ciò che siamo ?!?


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