Ti consegno il mio cuore d'urgenza, rimboccami le coperte del quotidiano,
fa ch'io possa cucinare di gusto per un sorriso che torna, e non per una trappola sleale,
che le trappole ormai le ho saltate tutte e ho ancora i rovi infilzati nella mente.

Se mi accogli davvero ti dono il disvelamento di me stessa, che ho duramente conquistato,
e qualche garza d'amore ed onestà per proteggerti in partenza.

Il silenzio uccide i vivi e sappi che io non lo sopporterò mai.
Ma ti chiederò sempre un silenzio riflessivo al posto delle frasi fatte e delle parole finte.
Perché solo in questo caso è d'oro, quando non maschera ma illumina.
E saprò proteggere qualunque musica non abbia bisogno delle parole.
I sensi e gli accenti sono più importanti.
Io conosco la melodia, ma so anche che ognuna è diversa,
ed i prestampati commerciali non mi sono mai piaciuti.

Non permetterò mai delle collisioni premeditate, sappi anche questo.
E detesto la mancanza di coraggio.
Le posizioni io le cambio continuamente perché vado oltre,
non sono una statua di sale, né una statuina di limoges da salotto.

Non sono neppure una vigilessa, io la strada la voglio trovare ad ogni curva insieme a te.

Ce la fai?

E se non ce la fai ma ancora lo vuoi dimmelo, che ti aiuto.
Dimmelo subito, non a binario arrugginito.
Capirò anche se ti trasformerai, cambierai, smetterai d'amarmi,
ma non deragliarci.

E non venirmi a dire che siamo binari destinati a non incontrarci mai
mentre hai permesso ti deragliassero.
Diceva un film ("I giorni dell'abbandono")
che c'è nella musica il metronomo che segna il tempo,
ma contemporaneamente c'è anche un controtempo, invisibile.
E in mezzo ci sta il senso.
Se credi che l'amore sia musica allora devi credere anche al controtempo.
A quell'invisibile che a volte non ti so spiegare.

Le mie piccole onde hanno odore di gelsomino, che dal blu si fa alba fresca.
Non scambiarle mai per tempeste.
Il mio fuoco rigenera, non incenerisce.
Nel mio vento di scirocco si agita la vita...non sta fermo un attimo.

Il giardino dei miei mandorli forse non è molto vasto,
ma ci sarà sempre qualche merletto nel mio scrigno,
e tu da gentiluomo non lo stenderai al sole.
Quello posso farlo solo io.

A volte mi sento un pesce di carta,
per il quale galleggiare e restare asciutto è impossibile.

Ah, un'ultima cosa: le rose e le mimose non mi piacciono.

A parte questo, sono la persona più tranquilla del mondo.

Perciò, se ti va, quando arriverai, troverai tante cose,
e spero me ne farai conoscere tante altre, compagno mio.

Dovrai sopportare sempre il mio folletto, lui arriva ed io devo seguirlo,
quindi mi vedrai cercare spesso un foglietto nei momenti meno appropriati.

Di sicuro una stella marina di ceramica muta da presentare ai tuoi io non sarò mai.
Dirò sempre quello che penso, non puoi appendermi fra le mura.
Sono spazio.

( A te, che chissà dove sei )

Elena Condemi

Elena Condemi
Elena Condemi
So solo che mi emozionai incontrando per caso un'Olivetti a casa di mia nonna, e non riuscii a lasciarla più. Pareva conoscermi meglio di chiunque altro. E la conservo tutt'ora, proprio come si fa con la propria vecchia e fedele bambola, con la stessa tenerezza... "Lo sviluppo dell'anima è come una poesia perfetta: ha un'idea infinita che una volta realizzata rende ogni movimento pieno di significato e di gioia." Tagore "Sono una piccola ape furibonda. Mi piace cambiare di colore. Mi piace cambiare di misura." Alda Merini "Non ho scritto secondo ragione, Né per fuggire un destino oscuro, Ma per sedurre le stagioni E piacere all’ineffabile azzurro, E per possedere ogni giorno, Senza smarrimento, senza rimorso, E sino al momento della mia morte, Dei diritti infiniti sull’amore..." Anna De Noailles

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