L'emozione era forte. Lo stomaco in subbuglio. Il battito cardiaco accellerato. Ogni tanto smetteva di fare ciò che stava facendo e soffiava, soffiava; buttava fuori quell'aria che le sembrava pesarle sul petto, opprimendola, per poi riprendere a vestirsi, e a prepararsi, per quell'incontro atteso da così tanto tempo. Si sciacquò il viso, si truccò, si vestì, indossò le scarpe ed uscì...
Fù solo fuori dal ristorante, che s'accorse di non aver indossata la gonna.
Un sorriso che poi divenne una risata. Lui la vide e rise insieme a lei.
Andarono via correndo, mano nella mano, senza più paure, nè preoccupazioni.
"Storia di un incontro" di Stefano Crifò
Stefano Crifò
Secondo il Calendario Gregoriano,
nacqui il primo giorno del IX mese dell'anno MCMLXIV.
Mi piace scrivere dall'età adolescenziale, ma solo da poco ho imparato a condividere questo sentimento.
"La poesia è indispensabile... ma vorrei sapere perché."
(Jean Cocteau)
Succede di perdere la testa per un incontro, figuriamoci dimenticarsi i vestiti...e poi, importa veramente ? :))
ahahah come dicevo prima tutto può essere ma ci vedo più un uomo ad uscire senza pantaloni che una donna che si specchia mille volte prima di un appuntamento...magari lei dimentica davvero la testa ma il vestito no 😉
ahahhaha, purtroppo vero...ma gli uomini lo sperano sempre
della serie "si farebbe molto prima se lei tornasse vestita solo del bicchiere" 😀