A tutto thriller!

Recensioni Vito Tripi

di Vito Tripi

Amo i thriller, lo confesso, specie quando sono articolati e truculenti. Per questo le ultime due uscite della giovane casa editrice Tre 60 soddisfano a pieno il mio gusto grandguignolesco. Il primo è Continuum di Gianfranco Nerozzi (pag 472 costo € 9,90) che è il prequel, come afferma l’autore nella postfazione, de Il cerchio muto. Nerozzi dimostra ancora una volta di essere a pieno titolo uno dei quattro colonnelli del nero italico assieme a Arona, Marolla e Delacorix. La sua capacità di entrare nell’anima nera dell’umanità nel nostro io oscuro e nascosto è davvero magistrale. Ma veniamo alla nostra storia. Il commissario Francesco Negronero ha una bella gatta da pelare i cinque boss dello spaccio internazionale del Centro Nord italiano sono stati trovati ammazzati e i corpi lasciati in una cripta di una chiesa sconsacrata. La cosa più macabra e che le vittime sono state crocifisse e, all’interno della loro bocca, sono state inserite alcune larve di vespa. Una vespa particolare cannibale che vive solo in alcune parti remote del pianeta ed è anche in via d’estinzione (per fortuna). Così il nostro commissario, come un novello Cesare Mori, si trova a costruire una task force particolare per scoprire chi c’è dietro questo massacro e soprattutto chi sarà il nuovo boss del crimine cittadino. Una squadra affiatata quella di Negronero formata da agenti altamente qualificati ma con problemi agli affari interni quindi dei cavalieri senza paura sì ma con qualche macchia.

Le indagine proseguono senza sosta però senza sviluppi diretti l’unico indizio, però, è un altro terribile atto di sangue, avvenuto in Sicilia quasi trent’anni prima: il massacro di un’intera famiglia mafiosa, i Sanvalentino, diventata famosa come la “Strage di San Valentino”. Ma in pochi sanno che, pure in quell’occasione, il capo famiglia era stato trovato crocifisso e che, nella sua bocca, era stata rinvenuta la larva di una vespa…

Passano tre anni dopo e una giovane donna appena arrivata da Città del Messico viene fermata all’aeroporto dalla polizia. È in evidente stato confusionale e, tra le braccia, stringe un neonato morto. Ma la cosa più orribile però è il fatto che veniva usato come contenitore per la droga! Prima di entrare in uno stato catatonico, la donna pronuncia poche parole apparentemente senza senso. Ma non per il commissario Negronero il quale finalmente inizia ad essere ad una svolta nelle indagini iniziano a delinearsi i contorni di questa nuova organizzazione criminale potentissima, eppure invisibile ma soprattutto del suo capo che non è soltanto un criminale geniale è il male fatto uomo. Negronero si giocherà il tutto per tutto senza sapere quale sia la vera posta in gioco e che il Male è più vicino di quanto immagina.

Nerozzi, come dicevo, colpisce forte il lettore la sua storia è talmente forte, anche a livello di violenza, va così a fondo nel lato oscuro dell’anima da essere come un potentissimo pugno allo stomaco. Ma soprattutto ci insegna che Bene e Male non sempre sono così dissimili, che alle volte usano i medesimi mezzi per combattersi o forse che c’è male e male e che alle volte si combatte anche da solo!


Con il secondo titolo L’artista della morte di Alejandro Arìs (pag 342 € 9,90) facciamo un salto indietro nel tempo nel fatidico 1968. A Washington nel pronto soccorso del Memorial Hospital arriva un moribondo, che ha ingerito della soda caustica, con un orecchio tagliato un particolare che incuriosisce il giovane internista Claudio Simone ma non comprende subito il perché… Giorni dopo riprende servizio nel medesimo ospedale, dopo aver trascorso più di due anni nell'inferno del Vietnam, il dottor Kenneth Philbin scopre con sommo dispiacere di essere stato affidato come coroner alla polizia locale e che il suo superiore è l’odioso Dr. Ahmad. Benché Ken sia abituato ad affrontare le atroci sofferenze dei feriti e a confrontarsi quotidianamente con l'orrore della morte non può rimanere indifferente davanti a uno spettacolo cosi macabro e inquietante: un uomo seminudo crocifisso ai pali di sostegno di un molo. Poco sopra la testa della vittima, è stato inchiodato un foglietto con scritto "Salvador", mentre sull'acqua sottostante c'è una piccola imbarcazione. Sebbene Kenneth, in qualità di chirurgo del pronto soccorso, sia stato convocato dalla polizia solo per certificare la causa della morte, è lui il primo a capire che la scena del crimine è l'esatta riproduzione dì un celebre quadro di Salvador Dalì, il "Cristo di san Giovanni della Croce". E, nel giro di pochi giorni, arrivano due terribili conferme: la polizia infatti trova un cadavere disposto in modo da raffigurare l'"Uomo vitruviano" di Leonardo, e un altro che richiama la "Lezione di anatomia del dottor Tulp" di Rembrandt. Ma è la maestria con cui i corpi sono stati sezionati a mettere in allarme Kenneth: l'omicida non è ossessionato soltanto dalle opere d'arte, ma anche dal corpo umano, ed è chiaro che ha una profonda conoscenza dell'anatomia e una straordinaria abilità chirurgica. Forse l'assassino è molto più vicino di quanto Kenneth possa immaginare, ed è proprio a lui che ha lanciato la sfida. E quindi lui si chiede sarà il giovane Simone, il presuntuoso Ahmad o l’enigmatico Philippe?

Arìs dimostra oltre una grande conoscenza medica, il minimo essendo un dottore, ma anche quella artistica e storica con ottima ricostruzione di quegli anni critici e soprattutto in tutti quei giovani che hanno creduto in quel grande bluff che fu il 68! Una nota storica, l’autore dice di Guttuso che si oppose al Fascismo… in verità lui si appecoronò, come moltissimi “bravi” antifascisti del dopoguerra, al regime e lui in particolar modo si arruffianò parecchio Bottai. Ovviamente questo non gli impedì di fare il fatidico salto del fosso dopo il 1945 e diventare un comunista estremo tanto da criticare il collega Purificato che uscì dal PCI dopo i fatti di Budapest, Guttuso gli rispose “Meglio sbagliare all’interno del Partito”! Beh anche questa è storia.

Vito Tripi
Vito Tripi
Vito Tripi collabora con l’Agenzia Stampa Deigma Comunicazioni specializzata in uffici stampa culturali, religiosi, sociali e tecnico-scentifici, con le Riviste “Charta Minuta” e “Storia del ‘900” “L’idea il giornale di pensiero” Dal settembre 2007 è opinionista cinematografico per l’emittente TeleVita nel programma “Lungometraggio” Ha curato la Rubrica Cinema e Libri per il periodico on-line www.nannimagazine.it Cura la Rubrica d’arte “Gallerie Romane” per la radio Vaticana nel programma “Attualità della Chiesa di Roma” Cura la Rubrica Arte&Libri per il mensile “Il Giornale del Lazio” Curatore della manifestazione letteraria “Genius Loci” presso la Facoltà di Lettere dell’Università di Tor Verga

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