Una chiacchierata su Lovecraft

Recensioni Vito Tripi

di Vito Tripi


Howard Phillips Lovecraft è stato l’uomo che ha rivoluzionato non solo l’horror statunitense ma ha dato una nuova forma al genere orrorifico. La sua capacità di descrivere orrori ancestrali quasi inimmaginabili, l’essere stato in grado di creare una mitologia nuova e spaventevole, la sua capacità di andare oltre il muro del sonno l’ha reso un maestro indiscusso. Ma HPL non fu soltanto un grande e innovativo autore di racconti e romanzi fantastici e dell'orrore, ma anche un acuto critico ed un originale teorico della letteratura dell'immaginario. Le sue interpretazioni hanno anticipato quelle di Tolkien, Borges e Caillois sul Fantastico inteso come Mondo secondario, sull'Orrore come intrusione nella realtà e sua alternativa.

Adesso le Edizioni Bietti pubblicano, per la sezione Caledoscopio, un interessantissima raccolta del Visionario di Providence dal titolo Teoria dell’Orrore – Tutti gli scritti critici a cura di una grande firma della critica e del giornalismo nostrano Gianfranco de Turris. Con questa pubblicazione, che può essere sia un’opera di saggistica quanto un’antologia critica, si propone il Lovecraft teorico dell'orrore e storico del fantastico. Esso comprende il saggio più famoso, L'orrore sovrannaturale nella letteratura, in edizione annotata, i suoi interventi sui vari generi e ancora quelli sui singoli autori, oltre a una esaustiva raccolta di lettere inedite del Maestro di Providence. Oltre a questo interessante volume la Bietti ha dedicato il numero zero della rivista Antares (//www.antaresrivista.it/proprio ad HPL. Ma ora lascio la parola a de Turris poiché se in Italia il fantasy è conosciuto e apprezzato, se il nome di Lovecraft ha raggiunto il dovuto spazio che merita spetta a lui.

 

Dott. De Turris qual è l'attualità del Demiurgo di Providence?

Per strano che si possa pensare l'attualità di Lovecraft, scrittore di storie dell'orrore, è grandissima e va oltre l'aspetto letterario, considerando naturalmente non solo la sua narrativa, ma anche la saggistica e le idee espresse nell’immenso epistolario solo in parte noto in Italia. In genere, quindi, la sua "visione del mondo" complessiva che lo vedeva da un lato ammiratore della scienza ma anche del meraviglioso senza il quale non si può vivere; la sua battaglia contro il brutto, la massificazione, l'ignoranza, la grettezza; il suo amore per l'antica tradizione culturale travolta dalla modernità; la sua apologia del bello e dell'essere un gentiluomo in un'epoca miserabile; la consapevolezza che al di là di una specifica realtà c'è qualcosa d'altro, non sempre positivo peraltro; la necessità di restare se stessi sino alla fine; il considerare l'amicizia al di là di ogni cosa; l'amore per la paura e l'odio per il macchinismo; l'ostilità nei confronti dell'egemonia economicista sia proletaria che capitalista. Tutti atteggiamenti che ancora oggi, e forse soprattutto oggi, hanno un loro valore.


Quanto secondo lei HPL ha influito nell'horror moderno?

Più di quanto non si pensi, non soltanto per aver affermato un concetto di horror che travalica quello classico (fantasmi, vampiri ecc.) ed aver imposto la sua cosmicità, quanto soprattutto per aver influenzato i maestri di questo genere letterario del dopoguerra: da coloro che lo conobbero come Robert Bloch a coloro che lo lessero e sono diventati autori di culto come Stephen King.

Cosa si può ancora dire di nuovo su Lovecraft? 

Credo che su HPL si possa dire sempre qualcosa di nuovo dato che è una miniera di idee, concetti, riferimenti inaspettati. Leggendo narrativa, saggistica e lettere ogni volta si trovano spunti nuovi da approfondire, considerazioni nuove da fare. Succede anche a me ogni volta che lo riprendo in mano o mi occupo di libri suoi o su di lui.

A chi è rivolto questo nuovo libro?

A tutti coloro i quali credevano di aver esaurito la conoscenza di Lovecraft avendo letto tutta la sua narrativa. A coloro che non lo prendevano poco sul serio come critico avendo letto soltanto il suo L'orrore sovrannaturale nella letteratura. In Teoria dell'orrore si è riunita tutta la sua produzione saggistica sul fantastico ed ampi stralci di lettere relative all'argomento. Ci si meraviglierà dell'originalità dei punti di vista lovecraftiani.

Secondo lei c'è, o ci sono, tra i nuovi scrittori degli ipotetici (o sedicenti) eredi di HPL?

Da quel che conosco direi proprio di no, ma sono pronto a ricredermi. A parte il fatto che Lovecraft (come tutti i grandi) resta unico e inimitabile, per esserne un "erede" bisognerebbe essere capace di restare nella sua tradizione letteraria ma al contempo rinnovandola: il che non è proprio una cosa da poco...

TITOLO: Teoria dell'Orrore - Tutti gli scritti critici

AUTORE: H. P. Lovecraft

EDITORE: Bietti

ANNO: 2011

PREZZO: € 24,00

PAG: 556


 

Vito Tripi
Vito Tripi
Vito Tripi collabora con l’Agenzia Stampa Deigma Comunicazioni specializzata in uffici stampa culturali, religiosi, sociali e tecnico-scentifici, con le Riviste “Charta Minuta” e “Storia del ‘900” “L’idea il giornale di pensiero” Dal settembre 2007 è opinionista cinematografico per l’emittente TeleVita nel programma “Lungometraggio” Ha curato la Rubrica Cinema e Libri per il periodico on-line www.nannimagazine.it Cura la Rubrica d’arte “Gallerie Romane” per la radio Vaticana nel programma “Attualità della Chiesa di Roma” Cura la Rubrica Arte&Libri per il mensile “Il Giornale del Lazio” Curatore della manifestazione letteraria “Genius Loci” presso la Facoltà di Lettere dell’Università di Tor Verga

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