Ho voglia della luce delle tenebre,
ascoltare in silenzio le voci della notte,
sussultare per una porta chiusa ed alzarmi
a controllare che in casa non sia entrato
nessuno.
"Nessuno" come quel viaggiatore che, speranzoso,
voleva di nuovo abbracciare la sua amata terra,
io invece prendo il largo alla ricerca di nuovi
mondi o antiche civiltà per ridestare in me la
sete di un presente in decadenza.
Esiodo lo aveva predetto, nella ciclicità del nostro
tempo ci troviamo nell'età del ferro, momento in cui
tutto è in rovina pronto a lasciare il passo ad un
incerto futuro, che solo un auruspice moderno dotato
di forchetta e coltello potrà prevedere.
Cucina poco salato che se passiamo la "Nottata" ci
sarà da fare.
Ormai sono in piedi in questa notte, sveglio come non
lo sono stato mai, vivo in un mondo di morti o morto
in un mondo di vivi? Punti di vista, so solo che mi specchio
e la mia immagine non si riflette, è già più avanti del
momento attuale ed ha deciso da che parte andare.
Voglio essere espressione del tutto, trovare la matassa
prima del bandolo spingendomi oltre, l'"Io" che diventa "Ogni cosa",
danzare durante un sabba in una sera d'estate, pregare in una chiesa
o in una Moschea, Angelo bianco in cima ad un monte, Nero messaggero
nelle profondità della terra.
Ascolto ancora il fiume dei miei pensieri che convergono verso il
mare della tastiera, fitti come capelli di donna si lasciano
accarezzare mentre lo spazio ed il tempo lasciano un pò di polvere
sulle note di un violino che suona in lontananza.
Devo decidermi di mangiare più leggero la sera prima di andare a dormire.
direi di sì... mangiare meno pesante la sera, no nsolo riducendo il sale... 😉
sicuramente vera, ma scoraggiante descrizione di questa nostra età del ferro... 🙂