Varney il Vampiro: il ritorno di un grande classico dall’oblio

Recensioni Vito Tripi



La Gargoyle Books propone una trilogia vampirica storica ma da troppo tempo misconosciuta in Italia

Vampiri. Una delle parole più diffuse nel vocabolario del fantastico. Una parola che da secoli semina terrore e fascinazione. La sua stessa etimologia è incerta chi dice che derivi dall’arabo chi dal greco o dalle lingue slave. Ed oggi più che mai non si sente che parlare di vampiri le fortunate saghe di “Twilight” e di Lestat create da Stephenie Meyer e Anne Rice hanno sviluppato una vera e propria tempesta mediatica. Non si contano più i testi a sfondo vampirico presenti negli scaffali delle librerie.

Ma c’è una giovane casa editrice romana la Gargoyle Books che ha rivoluzionato il settore della letteratura horror in Italia in particolar modo nel filone vampirico. Ma sia ben chiaro che non sono i vampiri adolescenziali e stucchevoli della Meyer né quelli da seduta da psicoterapeuta della Rice no i vampiri della Gargoyle sono ben diversi. La Gargoyle ha da tempo cominciato una politica particolare in questo settore quella del rilancio. Sì vengono presi dal dimenticatoio grandi firme e grandi titoli della letteratura horror per venire pubblicati ex novo. Ma non solo cerca di dare risalto anche agli autori italiani in particolar modo ai giovani.

E non a caso questo 2010 ha visto un tentativo ambizioso, ma che sicuramente darà i suoi purpurei frutti, ossia la prima traduzione e pubblicazione della Trilogia di “Varney il vampiro”, uno dei capisaldi della letteratura vampirica, di poco successivo al più famoso “Il Vampiro” di John W. Polidori. Non è la prima volta che la Gargoyle da spazio ad un serial letterario ha iniziato con i libri di Chelsea Quinn Yabro, che ci hanno fatto conoscere le gesta del Conte non-morto Saint-Germain, oppure con la trilogia stregonesca di “Whiter” di J. G. Passerella. Ma è la prima volta che scandisce nell’arco di un anno, a cadenza quadrimestrale, un’intera trilogia.

Scritta a quattro mani da Thomas Preskett Prest e James Malcom Rymer, dal 1845 al 1847 circa, la trilogia ci narra le inquietanti avventure del vampiro Sir Francis Varney eroe oscuro e dannato sempre in bilico tra dannazione e redenzione. Originariamente le storie vennero pubblicate a dispense settimanali in Inghilterra, raggiungendo la ragguardevole meta di 237 capitoli e ponendosi come una delle prime operazioni editoriali di moderna serialità. Un’opera colossale, dunque, ma anche tra le meno conosciute benché sia tra le più citate del genere, che viene presentata in edizione integrale per un totale di circa 1500 pagine.

Il primo volume, uscito il 25 marzo scorso, “Il banchetto di sangue”, è la prima porta che si apre sull’universo di Varney facciamo per la prima volta la sua conoscenza assieme a quella della famiglia Bannerworth che ci accompagnerà per tutta la trilogia. Il testo è introdotto da Carlo Pagetti tra i più autorevoli studiosi e analisti di letteratura fantastica. Fin da subito Varney ci appare come un personaggio indubbiamente affascinante, ora enigmatico e ora sfuggente. Fino all’ultimo non si capirà se il vero cattivo della storia e lui o l’avido e subdolo Marchdale.

Il secondo volume, in uscita per luglio 2010, dal sottotitolo “L’inafferrabile”, vedrà approfonditi i legami tra la famiglia Bannerworth e Sir Francis Varney. Inoltre il personaggio mostrerà sempre più lati umani venendo addirittura ricattato e cercando di convogliare verso la fine del romanzo per poi darsi di nuovo rapidamente alla macchia. Il libro sarà accompagnato dall’intervento di Fabio Giovannini tra i massimi esperti di cultura e letteratura vampirica.

Il terzo volume, in uscita a novembre 2010, dal sottotitolo “All’ombra del Vesuvio”, è il capitolo conclusivo della saga è anche quello più cruciale in cui Varney mostra, più di un secolo prima della Rice, il vampiro dal lato umano che è sempre più contrastato dalla sua condizione e si rode dal senso di colpa per le atrocità commesse. Come si evince dal sottotitolo l’ambientazione è tipicamente nostrana ed è proprio nel capoluogo partenopeo che si conclude tragicamente l’epopea varneyana. Il libro uscirà con un contributo di Mauro Boselli autore di fumetti.

La trilogia di Varney è stata indubbiamente un’apripista per tutto il genere vampirico. La presenza per la prima volta di un’intera comunità vampirica che opera nell’ombra, il vampiro diviso tra la sua originaria natura umana e quella attuale di non-morto, il rapporto con il diverso ed il fascino e la seduzione, anche carnale, del Male. In essa ci sono, anche, tutti gli elementi della letteratura di genere: l’intrigo, le relazioni sentimentali, le indagini, i drammi familiari. Anche lo stile di scrittura è molto moderno ed incalzante. La figura di Varney può tranquillamente definirsi un antieroe antesignano dei vari Lestat e Saint-German. Dunque un grande classico della letteratura horror che dopo un arbitrario oscuramento torna di nuovo nelle librerie per turbare i sogni di tanti lettori.

Vito Tripi

Vito Tripi
Vito Tripi
Vito Tripi collabora con l’Agenzia Stampa Deigma Comunicazioni specializzata in uffici stampa culturali, religiosi, sociali e tecnico-scentifici, con le Riviste “Charta Minuta” e “Storia del ‘900” “L’idea il giornale di pensiero” Dal settembre 2007 è opinionista cinematografico per l’emittente TeleVita nel programma “Lungometraggio” Ha curato la Rubrica Cinema e Libri per il periodico on-line www.nannimagazine.it Cura la Rubrica d’arte “Gallerie Romane” per la radio Vaticana nel programma “Attualità della Chiesa di Roma” Cura la Rubrica Arte&Libri per il mensile “Il Giornale del Lazio” Curatore della manifestazione letteraria “Genius Loci” presso la Facoltà di Lettere dell’Università di Tor Verga

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2 Commenti

  1. la figlia di una mia amica divora tutto ciò che ha a che fare con horror e a maggior ragione vampiri... una trilogia interessante che poggerò sul suo comodino....


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