Tenerezza per le mie penne,
i fogli incapricciati,
scapricciati…
il rubinetto che perde.
Tenerezza per le mie mani senza crema.
Tenerezza quasi fino alle lacrime
per l’odore d’un raggio entrato per caso
e che va a finire sulla mia camicia da notte
mentre pare veleno dolce
il caffè dalla tua tazzina.
Tenerezza per un passo affrettato
un giro di fiato
ch’era stato rubato
come una foto staccata
E iniziali ancora appese
a un muro colorato
che non riesco a togliere
neanche con la scala,
perché le mani mi ricadono sul grembo.
E scoprire il tuo nome
ricamato sulla mia carne
mentre mi lavo.
Così l’amore riluce fra le mie tende discrete
Riversato fra le righe
d’un altro giorno
creato...
modellato...
per fare a meno di te, ancora.
A volte respiro piano
temendo di
morire di tenerezza
come un tramonto lucente.
Elena Condemi
colpa del raggio di sole che entra dalla portafinestra in questa mattina di primavera... il pulviscolo che danza nel raggio di luce... i miei occhi che si inumidiscono...
pro e contro della primavera...ah ah
A volte respiro piano
temendo di
morire di tenerezza
come un tramonto lucente.
già:)