di Vito Tripi
Mentre nei cinema imperversa lo zombi style melenso di Worm Bodies, che vorrebbe prendere il posto del micidiale Twilight, noi veri amanti del mondo zombesco consoliamoci in libreria con i vari titoli che riguardano i nostri cari estinti.
Cominciamo con Dust&Decay di Jonathan Maberry, prolifico e talentuoso autore zombesco, edito dalla Delos Books per la sezione Odissea Zombie. Questo è il secondo capitolo a firma dell’autore, il primo era Rot&Ruin, che ci mostra un’America post-apocalittica infestata dagli zombie dove vive Benny Imura, fratello del più famoso Tom noto cacciatore di zombi, un mondo in cui essere adolescenti è tutt’altro che facile e non sempre per colpa dei morti viventi… esiste infatti un luogo chiamato Gameland che è l’anticamera dell’inferno dove gli adolescenti sono spinti a battersi per la propria vita in perversi giochi di sopravvivenza! La nostra storia si svolge sei mesi dopo la terribile battaglia contro altri due cacciatori di zombi Charlie-occhio di vetro e Motor City Hammer, nelle infestate terre di Rot & Ruin.
Uno scontro terribile che ha, però, riacceso una speranza visto che i presenti hanno visto qualcosa sorvolare i cieli... un aereo retaggio di un mondo che fu! Ora, dopo mesi di rigorosi allenamenti impartiti da Tom Benny e Nix sono pronti per lasciare la loro cittadina Mountainside in cerca di un futuro migliore. Lilah, la Lost Girl, e il miglior amico di Benny, Lou Chong, andranno con loro. Il viaggio si prospetta interessante. Ma pochi istanti dopo aver superato i cancelli del fortilizio, la compagnia si rende conto che qualcosa d’inquietante aleggia tra i boschi: non solo zombie, ma anche animali selvaggi mai visti prima, uomini deliranti, falsi profeti e... ciò che resta degli orrori di Gameland.
Il gruppo è costretto a dividersi e i fratelli Imura dovranno affrontare avversari ben più mostruosi degli zombi e dovranno veramente chiudere delle “questioni familiari”. Oltre a questo emerge un nuovo dubbio, perché alcuni umani morti non sono tornati come zombi? Che tutto stia cambiando? La storia è più incalzante rispetto al primo capitolo, e i lettori dovranno tenere i fazzoletti pronti per le lacrime, anche i combattimenti con i morti sono più interessanti ma in questo secondo libro sono gli umani a fare la vera parte dei mostri…
Continuiamo il nostro viaggio con le Edizioni Multiplayer.it che ci propone ben due titoli sull’argomento. Il primo, che potremmo quasi definire un istant book, è il nuovo capitolo della saga di Resident Evil, scritti da John Shirley, con Resident Evil: Retribution editato in contemporanea con l’uscita dell’omonimo film. Ormai tutti quanti grazie al videogames, e al grande schermo, conosciamo la valorosa Alice, che ormai ha il volto della bella Milla Jogovich, nella sua lotta contro gli zombi e la terribile Umbrella Corporation.
In questo nuovo capitolo il nostro vecchio mondo è un lontano ricordo il T-virus continua a devastare la terra, trasformando la popolazione mondiale in un’orda di mostri assetati di sangue. Ma col tempo anche il virus è mutato creando nuove forme di vita mostruose e letali. Ritrovati i suoi amici e i suoi nemici – Rain Ocampo, Carlos Olivera, Jill Valentine, Ada Wong, Leon Kennedy e anche Albert Wesker - Alice deve lottare per sopravvivere e ritornare alla realtà. La battaglia è ancora più ardua perché c’è un nuovo giocatore sulla scacchiera ben più pericoloso dell’Umbrella è la Regina Rossa il programma virtuale che per primo liberò il virus. Il cervello elettronico ha decretato che la razza umana è una minaccia per il pianeta e quindi è fuori controllo anche per i suoi creatori! Pertanto Alice e Umbrella saranno costretti ad unire le forze per il futuro dell’umanità. Ma aggiungo solo un dubbio se l’umanità da salvare è l’elite dell’Umbrella varrebbe davvero la pena lottare? Il libro è pressoché identico alla pellicola salvo ovviamente qualche particolare in più che non è stato trasposto.
Il secondo libro è un piccolo caso editoriale che ha dato nuova linfa al mito zombi si tratta di Diario di un sopravvissuto agli zombi di J. L. Bourne di cui abbiamo il primo capitolo della trilogia. Bourne sfrutta la sua esperienza come militare per tratteggiare una vera e propria esperienza di guerra contro i non morti. Attinge alle opere più famose come WWZ, il virus venuto da Oriente, e Apocalisse Z, lo stile diaristico e in prima persona, sviluppandoli però in maniera nuova e innovativa.
Un misterioso virus proveniente dall’Asia inizia a propagarsi per tutto il mondo, come sempre le autorità tendono a minimizzare il tutto, prima una variante dell’aviaria, poi un ceppo rabbico molto virulento e infine, quando ormai si è sull’orlo della catastrofe, la cruda verità, i morti tornano in vita e assaltano i vivi e chi viene infettato con i morsi diventa uno zombi a sua volta. Il nostro protagonista, militare in licenza, si aggiorna su tutto ed inizia subito una strategia di guerra per sopravvivere. L’autore riesce a ricalcare l’ansia e la frustrazione con un realismo unico omaggiando anche Io sono leggenda. Mentre il governo provvisorio americano decide di bombardare con testate atomiche le città infette il nostro assieme ad un altro sopravvissuto si danno alla fuga alla ricerca di un altro luogo. In questo loro viaggio incontreranno altri sopravvissuti riusciranno a rifugiarsi in una base militare abbandonato e scopriranno che non sono solo gli infetti la minaccia da cui guardarsi…
Cominciato su un semplice blocco di carta e da lì si è propagato online Bourne ha pubblicato originariamente il suo lavoro in modo non tradizionale e non convenzionale. Ha voluto che la sua storia uscisse in un modo che tutti potessero apprezzarla. Ha voluto che restasse intatta come potrebbe esserlo un vero diario post-apocalittico. E’ stato proprio lui a dire: “non ci sono editori o redattori nell’apocalisse”. Diario di un Sopravvissuto agli Zombie ha da allora generato un enorme interesse tra i fan della narrativa post-apocalittica e dedicata agli zombie.
E dulcis in fundo chiudiamo con due titoli della storica Panini The Walking Dead: La strada per Woodbury e L’invasione dei morti viventi. Cominciamo con il libro che cavalca il successo dell’omonima serie tv incentrata sul villain della serie (ma sarà davvero così terribile?) l’uomo un tempo chiamato Brian Blake che ha preso l’identità di suo fratello Philip meglio noto come il Governatore. Nel serial tv ha il volto di David Morrisey, che non lo rende molto, ed è stato molto edulcorato rispetto alla carta stampata.
Questo secondo capitolo della saga è sviluppato su due livelli. Nel primo facciamo la conoscenza di Lilly Caul che vive in una tendopoli con alcuni sopravvissuti, dopo una serie di poco rosee circostanze si mette in marcia assieme a Josh, un enorme nero dal cuore d’oro e profondamente innamorato di lei, Megan amica di vecchia data dalla libido poco controllata, Bob un ex medico militare col vizio della bottiglia e l’accanato Scott. Tutta la prima parte è incentrata sul viaggio di questi superstiti verso Woodbury e da qui parte la seconda in cui vediamo come il Governatore ha riordinato, dopo lo scontro con gli uomini della Guardia Nazionale, la cittadina e come sta provvedendo alla sua crescita.
Per Lilly e i suoi amici la città le sembra il paradiso: mura che la circondano a protezione degli abitanti, case sicure e cibo per tutti ma ben presto si renderanno conto che c’è un prezzo da pagare per tutto e che le uniche leggi che vigono sono quelle di Blake. Con La strada per Woodbury approfondiamo meglio la psicologia di questo personaggio definito sociopatico e pazzo ma che forse è l’uomo adatto nel mondo di The Walking Dead. Personalmente lo preferisco al “cornuto e contento” sceriffo Rick o al suo amico pseudo macho Shane o all’imbronciata e stitica Michonne!
Un nuovo tassello interessante della nostra trilogia per una saga che passerà alla storia nell’universo degli zombie.
In ultimo, ma non in ordine d’importanza, una delle antologie zombi più interessanti degli ultimi anni. Senzienti, innocui, infetti, decerebrati o tossici questi sono i morti viventi che di volta in volta i vari autori ci sottopongono. L’importanza degli affetti familiari e di come, alle volte, l’amore possa vincere le barriere della morte è il tema centrale di Morsicanti, Come siamo scampati al nostro certo destino, Amore di madre, e Jack e Jill; di contro sulla solitudine e la sofferenza sono incentrate Giostra, Pantofolaia e Tic Boom: un boccone d’amore; quelli d’importantissima e fortissima critica sociale sono Perché le madri lasciano guardare la televisione ai loro bambini, Un morso di realtà, Antiparallelogramma, Squattrinato in una città morta, Teneri come denti e L’uccello felice e altre storie; Turbine di sabbia è forse la storia a sfondo più realistico e scientifico così come Attenti al cane fantasma e al cucciolo è quella più fantasy e Parassita la più fantascientifica; I morti di Dromore è la più classica di tutte e per questo forse la migliore!
Peccato che in questo elenco non ci sia neanche uno made in Italy... probabilmente colpa della nostra editoria cieca e balorda...
Ne suggerisco uno io:
DIARIO DI GUERRA CONTRO GLI ZOMBIE di Nicola Furia - Edizioni REI.
I morti viventi hanno invaso il pianeta e la pandemia dilaga inarrestabile.Tutte le Autorità mondiali sono incapaci di reagire, annichilite dal caos e dall'orrore che devasta i continenti. E’ l’apocalisse! Ma in Italia, in una piccola provincia del Lazio, un manipolo di Carabinieri e di cittadini resiste e sferra un attacco impetuoso e folle alla morte cammina.
Pur trattandosi di un racconto di genere horror – thriller -post apocalittico, che gli appassionati del settore non possono perdere, si classifica anche come un romanzo psicologico, introspettivo, crudo e spietato, politicamente scorretto, dove l’apocalisse è l’occasione per muovere critiche alla società iniqua e alla natura umana, egoista e prevaricatrice. I generi si mescolano e la trama risulta originale, in grado di stupire e tenere incollato il lettore dalla prima all'ultima pagina.