Strappi

azzManuela Catania

Il silenzio era quello irreale che si percepisce dopo un'esplosione, un botto, una caduta, una battuta sarcastica sfuggita al controllo. Mia sorella stava accovacciata con le gambe al petto, in un angolo del divano di stoffa blu. Mi guardava, taceva e con una manina si torturava la bocca, quasi fosse...

Era la continua necessità di distrarsi che diventava giorno dopo giorno più patologica, perché non costituiva la soluzione, ma un modo per sviare l’attenzione da una cura che non si trovava. Qual’era il nostro dolore? Avevamo un reale motivo di sofferenza? Non lo sapevamo, e nell’assoluta incapacità di spiegarci perché...