I collezionisti di destini

Recensioni Vito Tripi

di Vito Tripi


Stephen Joseph Cannell, a molti questo nome di primo acchito potrebbe non dir nulla ma in realtà per tutti noi, che siamo giornalisti appassionati di polizieschi, egli rappresenta un modello. In primis perché soffrendo di dislessia, ha ottenuto una laurea di Giornalismo all’Università dell’Oregon, grande dimostrazione di carattere e di volontà; in secondo luogo perché è a lui che si devono le più famose, e migliori, serie tv poliziesche e d’avventura difatti Cannell nel corso della sua lunga carriera ha creato 40 serie televisive, sceneggiato più di 450 episodi e prodotto oltre 1500 episodi tra i più celeberrimi: Colombo, Ralph Supemaxieroe, Riptide, A-Team, Detective in corsia e Agenzia Rockford.

Dalla metà degli anni novanta Cannell cominciò anche l'attività di romanziere, pubblicando diversi romanzi dal 1996 a oggi. Nel 2001 pubblica il primo romanzo dedicato al personaggio del detective Shane Scully del Los Angeles Police Department che è un po’ una somma di tutto il suo lavoro sia giornalistico che di sceneggiatore. Ovviamente a lanciare questa novità editoriale non poteva che essere la Gargoyle Books per la collana Extra con la pubblicazione de I collezionisti di destini prima avventura del detective Scully.

Figura interessante il sergente Shane Scully, detective decorato, che scrive lettere colme d’affetto al padre lontano e ammalato che non spedisce perché è un genitore inventato il nostro eroe, difatti, è un trovatello cresciuto in un nosocomio e probabilmente questo ce lo rende più simpatico, più umano quasi fragile diverso dallo stereotipo dello sbirro malconcio, rude e tutto d’un pezzo. Sembra una serata come le altre per il sergente Scully quando riceve una telefonata da Barbara Molar, sua fidanzata di un tempo e poi moglie dell’ex partner di Shane, Ray. Quest’ultimo è uno degli sbirri più discussi LAPD: per qualcuno è un eroe, nonché autista di fiducia del Sindaco, che combatte il crimine senza remore per altri è un rozzo picchiatore dedito alla bottiglia e alle mazzette, ma all’interno della Polizia per certi aspetti è intoccabile.

Quando il detective arriva a casa di Molar questi e sta cercando di uccidere Barbara e, nella lotta fra i due uomini, Ray ha la peggio e perde la vita. Scully, che in passato ha avuto dei problemi disciplinari proprio per colpa di Ray, crede di riuscire a passare anche questa bega legale viste del attenuanti e la situazione ad alto rischio. Ma non è così. Fin da subito, Shane scopre di essere persona non grata presso i colleghi e addirittura presso il sindaco di Los Angeles: è sospettato di omicidio e di aver sottratto i file di alcuni casi particolarmente sensibili cui Ray stava lavorando. Lui sa benissimo che non è così ma evidentemente c’è dell’altro, molto altro, con gente molto in alto che vuole coprire tutto e ha bisogno di un capro espiatorio. Con i colleghi si trova di fronte ad un muro di gomma fatto di omertà, ad aiutarlo solo un anziano avvocato, De Marco, suscettibile al fascino della bottiglia e dei giovani surfisti. Ma la cosa peggiore è la controparte degli Affari Interni della LAPD, la regina di ghiaccio Alexa Hamilton, che viene incaricata di seguire la vicenda, ma Alexa, a causa di vecchi rancori, cerca la sua vendetta su Scully.

Oltre al fronte esterno Shane ha anche un problema interno, la sua amica, l’ex prostituta e ora infiltrata dei Federali, Sandy, nota anche come la “Vedova Nera”, gli ha affidato il figlio Chood un adolescente molto difficile con alcuni problemi con la droga e suscettibile al fascino delle gang giovanili. Quindi il detective dovrà cercare di improvvisarsi padre, proprio lui che non ha mai avuto famiglia, mentre là fuori qualcuno è ben intenzionato ad eliminarlo. Difatti Shane scavando inizia ad aprire un verminaio che vede coinvolti le alte sfere della Polizia, compresi ex sbirri, politici, imprenditori e malavita. Si renderà conto che non può fidarsi di nessuno, o meglio che l’aiuto può arrivare da chi meno te lo aspetti…

Cannell ci regala un poliziesco intrigante e avvincente con il ritmo di un telefilm e che attinge ad una conoscenza delle leggi e della burocrazia interna della Polizia molto profonda. Ma sia ben chiaro l’autore non vuole scrivere un romanzo anti-sbirri: è vero mostra il marcio all’interno degli “uomini in blu”, purtroppo i corpi di Polizia americani non sono sempre stati cristallini quelli di New York e Philadelphia hanno la palma per il passato più corrotto, ma è anche vero che mostra gli innumerevoli problemi e limitazioni che devono sopportare i poliziotti. Difatti il discorso di Alexa sugli innumerevoli problemi che hanno i tutori dell’ordine se arrestano un appartenente ad una minoranza: il totale ribaltamento dei ruoli la vittima, benché colpevole, diventa martire, e il suo castigatore il male da punire! Questo è un po’ il segnale del periodo in cui viviamo che io chiamo “l’oscurantismo dei lumi”…

Ora voglio soffermarmi su alcuni personaggi, di Scully ho già detto abbastanza voglio parlare un po’ delle figure femminili, a me spesso care, e in special modo Alexa e Sandy. La prima, sotto la coltre di donna di ghiaccio, è un poliziotto con tutti i crismi e gli attributi che crede in quello che fa, che è costretta a sembrare più dura di quel che è e a faticare il doppio perché donna in un mondo di uomini in contesto da sempre maschilista e machista. Ma è anche una donna che si rende conto di dove il sistema sbagli e che l’omertà e le regole non scritte non sono la Legge e che non sempre, purtroppo, Legge e Giustizia coincidono.

Sandy, sotto al scorza di femme fatale, o di cinica calcolatrice, è prima di tutto una madre, che cerca, con molta fatica, di regalare un futuro migliore per suo figlio Chood, costretta ad ingoiare troppi rospi ma pronta a tutto, pure al sacrificio finale, per difendere la sua prole.

 

 

Vito Tripi
Vito Tripi
Vito Tripi collabora con l’Agenzia Stampa Deigma Comunicazioni specializzata in uffici stampa culturali, religiosi, sociali e tecnico-scentifici, con le Riviste “Charta Minuta” e “Storia del ‘900” “L’idea il giornale di pensiero” Dal settembre 2007 è opinionista cinematografico per l’emittente TeleVita nel programma “Lungometraggio” Ha curato la Rubrica Cinema e Libri per il periodico on-line www.nannimagazine.it Cura la Rubrica d’arte “Gallerie Romane” per la radio Vaticana nel programma “Attualità della Chiesa di Roma” Cura la Rubrica Arte&Libri per il mensile “Il Giornale del Lazio” Curatore della manifestazione letteraria “Genius Loci” presso la Facoltà di Lettere dell’Università di Tor Verga

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