Le ali dorate
della fiamma
nei tuoi occhi d’onice
s’immergono nei miei
striati di khol e
prendono il volo.
Sfiorami la schiena
sii mio dolce vino.
Lascia che
nel tuo sorriso il Sole
sconfigga le paure
e poi ci smalti libero
i colori della meraviglia.
Vieni così
nella mia pienezza
cantando d’ardore
e vestimi di te.
Racchiuso
nel mio tronco d’alabastro
è lo scrigno.
Tua sola
la chiave turchese
fra il fresco lino
e l'essenza di terebinto.
Miele e grano i tuoi occhi,
e mia dimora,
poiché in essi
io perdo e trovo
il mondo.
Mio incantesimo
terapeutico.
Mio balsamo.
Il nome tuo
ho in me d'azzurro
oltre il tempo
inciso.
Adesso le danzatrici
ci circondano
di gigli, mandragora e mirra,
suonando per noi
sistri ed arpe.
Ma torneremo
molte volte in altre forme,
fenici e loto insieme.
È nostra
la benevolenza
d'incenso degli dei.
Nella tua mano calda
costruirò il mio passo.
Elena Condemi
Sembra di respirare tutti quei profumi..! 🙂
Vero?
🙂